Darksiders Genesis – Recensione

Darksiders Genesis mi ha colpito. Non tanto per il gioco in sé, ma per la capacità degli sviluppatori di trasformare completamente un brand mantenendone intatto lo stile. Cancellati completamente i miei dubbi, non posso che consigliare a tutti voi di avventurarvi nell'inferno. I Cavalieri dell'Apocalisse sono tornati!

Capita, a volte, di rimanere stupiti dinnanzi ad un videogioco. Capita, ancor più raramente, di appassionarsi alle sue vicende e di volerne sapere di più. Quando nel 2010 acquistai Darksiders: Wrath of War, attratto dalla copertina e dalla sinossi, mai mi sarei aspettato di iniziare una tra le storie videoludiche che, nel proprio genere, più mi hanno coinvolto. Non parliamo ovviamente di un’opera incredibile e mai vista, ma il genere Fantasy unito ai racconti biblici mi ha sempre affascinato.

Dopo essere tornato alla ribalta con un terzo episodio targato THQ Nordic, la casa austriaca è pronta a riportarci a fianco dei Cavalieri dell’Apocalisse nel nuovo capitolo spin-off “Darksiders Genesis”. L’opera sviluppata da Airship Syndicate prende luogo agli inizi della saga, spiegando le basi su cui poggiano le fondamenta della serie principale. Hack and slash con visuale isometrica, Genesis irrompe nel mercato rivoluzionando la struttura della serie ma rimanendo fedele al feeling originale.

Dopo tantissime ore passate a fianco di Guerra e Conflitto, sono finalmente pronto a parlarvi delle mie esperienze passate nell’inferno di Darksiders. Cominciamo!

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Darksiders Genesis, lo spin-off che non ti aspetti

Nonostante la propria natura di spin-off, Darksiders Genesis è strettamente collegato agli eventi della serie principale, spiegandone i retroscena che hanno portato al disastro del primo capitolo. Come sappiamo, nel mondo di Darksiders i Cavalieri dell’Apocalisse sono quattro Nephilim (Guerra, Morte, Furia e Conflitto), i quali hanno massacrato la loro intera razza per preservare l’Equilibrio e mettersi al servizio del Consiglio. Grazie agli enormi poteri ricavati da questo loro incarico, i Cavalieri viaggiano tra i reami del Creato debellando qualunque ostacolo si ponga sul loro cammino.

Il titolo si apre con Guerra e Conflitto al cospetto del Consiglio, pronti ad indagare su Lucifero e sui demoni infernali. Lucifero, detto anche l’Ingannatore, vuole organizzare la caduta dell’umanità e, ovviamente, ciò non può essere permesso. I due Cavalieri iniziano dunque il loro viaggio negli inferi, stringendo alleanze inaspettate e cercando di fermare i sinistri complotti demoniaci.

L’intero videogioco è strutturato in missioni, separate tra loro da un HUB centrale a cui fare ritorno. Le missioni, suddivise come i capitoli di una storia, racchiudono al proprio interno diverse sfide. Ognuna di esse è completamente opzionale e consiste nell’eseguire azioni specifiche: come l’uccidere un determinato numero di nemici, trovare un particolare segreto e così via. Al completamento di ogni sfida otterrete una ricompensa.

L’intera avventura può essere portata a termine in circa 15 ore, senza considerare tutti i collezionabili, le sfide e gli altri innumerevoli extra inclusi nel pacchetto. Il titolo vanta inoltre ben cinque livelli di difficoltà, scalabili in qualsiasi momento dall’HUB principale ed egregiamente bilanciati nel garantire un buon tasso di sfida.

Tirando le somme su quanto raccontato in questo prequel, la trama è riuscita a soddisfarmi nel complesso. Più che per gli eventi narrati veri e propri, il rapporto tra Guerra e Conflitto mantiene in piedi la storia senza alcuna difficoltà. Il primo rigoroso nella sua fedeltà al consiglio, mentre il secondo più ironico e propenso alle domande. In ogni caso, la costruzione del mondo di gioco rimane credibile e ben integrata a quanto già visto nei passati episodi della saga. Ottimo lavoro!

Il Creato ed i suoi regni

Il titolo sviluppato da Airship Syndicate è ambientato quasi completamente all’inferno, mostrando di volta in volta aree sempre nuove e diversificate. Il mondo di Darksiders risulta curato sotto ogni minimo dettaglio, con mappe ricche di particolari e ricolme di segreti, boss opzionali e collezionabili da raccogliere. Queste aree, inoltre, sono popolate da una buona varietà di nemici e boss, tutti (o quasi) differenti l’uno dall’altro e ben realizzati.

Nonostante il tutto mi sia parso pressoché perfetto, vorrei muovere una leggerissima critica alla gestione degli ambienti. Essendo il titolo basato sulla visuale isometrica, osserviamo i nostri eroi muoversi in una mappa 3D ricca di sezioni platform e strutture estetiche varie. A volte, però, queste strutture vanno ad ostruire completamente la telecamera, evidenziando personaggio e nemici in azzurro ma coprendo ogni altro elemento dell’area. Ciò impedisce al giocatore di avere sotto controllo la situazione, di vedere la presenza di ostacoli e rendendo problematico lo spostamento durante gli scontri.

Diversi eppure letali

Come anticipato, Darksiders Genesis vede la presenza di due soli Cavalieri, Guerra e Conflitto. Oltre all’aspetto estetico, il nostri due protagonisti si differenziano per quasi ogni altro aspetto ludico. Difatti, è possibile affrontare il titolo sia in solitaria che in cooperativa, sia online che a schermo condiviso. Giocando in solitaria è possibile sostituire il personaggio in utilizzo, in qualunque momento, con la semplice pressione di un tasto.

Le differenze tra i Cavalieri vanno ad intensificarsi man mano che si avanza nell’avventura, entrando in possesso di equipaggiamenti unici che renderanno entrambi i personaggi indispensabili al proseguimento. Questi attrezzi non servono solamente a proseguire nelle aree, ma anche al risolvere i molteplici enigmi ambientali presenti al loro interno. Inutile rimarcare, quindi, la possibilità di ripetere i livelli precedenti, in modo da recuperare tutto ciò che si è lasciati alle spalle. Questi segreti, o collezionabili, sono tutti strettamente collegati al potenziamento dei personaggi e all’incremento del loro arsenale. Tra di essi troviamo potenziamenti della salute, della collera e tanta “moneta” da spendere.


Sin dalle primissime fasi di gioco appare estremamente chiara la differenziazione tra i due Cavalieri durante i combattimenti. Guerra, armato della sua spada Divoracaos, è formidabile negli scontri ravvicinati, mentre Conflitto, accompagnato dalle due pistole Misericordia e Redenzione, è letale sulla distanza. Entrambi i personaggi, avanzando nell’avventura, apprendono nuove abilità ed attacchi, accrescendo a dismisura le loro capacità belliche.

Non volendovi rovinare il piacere della scoperta su ciò che otterrete, il sistema di combattimento risulta ben strutturato ed appagante. Ogni avversario ha un proprio pattern di attacchi ben predefinito e personale, con bossfight impegnative ma uniche per meccaniche ed approccio.

La forza di un Cavaliere

Ogni caratteristica dei Cavalieri può essere migliorata attraverso abilità, “equipaggiamenti” ed un complesso sistema di potenziamento.

Facendola molto semplice, ogni nemico ucciso (compresi i boss) ha una possibilità di lasciare a terra un “Nucleo di creatura“. Ognuno di questi nuclei può essere inserito in uno schema, attraverso il quale vengono potenziate le nostre statistiche. Ogni nucleo è differente ed offre bonus attivi e/o passivi. Inoltre, raccogliendo più esemplari dello stesso nucleo quest’ultimo sale di livello (fino ad un massimo di 3), aumentando di conseguenza gli effetti dei propri bonus. Infine, ogni nucleo appartiene ad una tra tre categorie: attacco, collera e salute.

Andando ora a parlarne nel dettaglio, questa tabella è strutturata per “blocchi”. In ogni blocco può essere inserito un nucleo. Ogni blocco però, tranne per quelli finali, è vincolato ad una singola categoria di nucleo. Inserendo, ad esempio, un nucleo attacco in un “blocco” attacco, i bonus conferiti saranno migliori rispetto al metterci un nucleo diverso. I blocchi, infine, sono anche vincolati ad un livello massimo. In pratica, mettendo un nucleo di livello 3 in un blocco di livello 1, i bonus conferiti vengono limitati al primo livello.

Lo so, pare complicato. Eppure posso garantirvi che è molto più semplice a farsi che a dirsi. Tutta la tabella è modificabile in qualunque momento, lasciandovi completa libertà di sperimentare. I nuclei garantiscono, sopratutto in end-game, una incredibile personalizzazione di bonus e caratteristiche. Potrete creare una vostra personalissima build, potenziando solamente ciò che più vi aggrada. Un sistema “complesso”, ma al tempo stesso intuitivo e dal potenziale enorme. Ben fatto!

L’Apocalisse (tecnica) è stata sventata

Giunti al termine di questa mia recensione, desidero soffermarmi brevemente su quanto riscontrato del comparto tecnico nella mia prova su PlayStation 4 Pro.

Graficamente, come già accennato, non si può recriminare nulla al lavoro svolto da Airship Syndicate. Mappe ben curate, personaggi e nemici realizzati fin nei più piccoli dettagli ed uno stile grafico originale e ben riconoscibile.

La colonna sonora, composta anche di canti in stile gregoriano, è azzeccata agli eventi narrati, riuscendo ad immergere il giocatore nella giusta atmosfera. Il titolo è completamente in italiano, sia nei testi che nel doppiaggio. La localizzazione è di buona qualità e rispecchia fedelmente la controparte originale.

Concludendo, il titolo pubblicato da THQ Nordic appare stabile sotto ogni punto di vista. Nessun crash e nessun bug degno di nota. Anche i caricamenti sono nella norma, con durata breve e mai estenuante. Se proprio vogliamo, ho riscontrato qualche leggerissimo calo di frame rate durante i salvataggi automatici. Nulla che comunque possa alterare la qualità del prodotto.

GUIDE TROFEI

Mirco Neri
Mirco Neri
Nato già vecchio, Mirco entra nel mondo dei videogiochi fin dalla tenera età, passando le giornate a guardare il fratello giocare su computer. Non appena le mani divennero abbastanza grandi da impugnare un pad, nulla lo ha più allontanato dai videogiochi. Appassionato di quasi ogni genere videoludico, Mirco cerca di testare con mano ogni gioco che gli capita sotto tiro, dalle corse automobilistiche ai giochi di ruolo. Nonostante l'età avanzi inesorabile continua a pensare che il pad lo seguirà nella tomba.

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Darksiders Genesis mi ha colpito. Non tanto per il gioco in sé, ma per la capacità degli sviluppatori di trasformare completamente un brand mantenendone intatto lo stile. Cancellati completamente i miei dubbi, non posso che consigliare a tutti voi di avventurarvi nell'inferno. I Cavalieri dell'Apocalisse sono tornati!Darksiders Genesis - Recensione