Correva l’anno 2017, quando per la prima volta Gearbox mostrava pubblicamente la prima Tech Demo di Borderlands 3, suscitando tantissimo interesse e generando hype per questo quarto capitolo della saga, visto che l’utimo titolo, Borderlands: The Pre-Sequel, fu rilasciato nel 2014.
Il silenzio di Gearbox sullo sviluppo di Borderlands 3 durò 2 lunghi anni, fino a quando il 27 marzo 2019 fu rilasciato un breve teaser trailer, per poi esser svelato ufficialmente con tanto di data d’uscita, il 3 aprile 2019 durante la PAX East.
Tutto questo tempo è finalmente passato ed ora eccoci qui, a parlare di Borderlands 3 nella nostra recensione, che ancora una volta ci dà la possibilità di entrare nei panni di un “Cacciatore della Cripta” per salvare il mondo da una coppia di gemelli chiamati Tyreen e Troy, il cui obiettivo è quello di aprire e possedere tutti i poteri delle cripte.
Dopo un’ttenta analisi di tutto il pacchetto proposto, e quasi 40 ore in compagnia del nuovo titolo targato 2K e Gearbox, siamo pronti per darvi le nostre impressioni.
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Bentornato Cacciatore della Cripta!
Borderlands 3 prende il via alcuni anni dopo la morte di Jack il Bello e la distruzione totale della Hyperion Corporation. Improvvisamente i gemelli Tyreen e Troy formano una nuova setta chiamata “I figli della Cripta”, intenti a trovare le posizioni di tutte le cripte per impossessarsi dei loro poteri.
E’ proprio qui che interverremo noi, i nuovi “Cacciatori della Cripta”, e per far ciò Gearbox ci mette a disposizione quattro nuovi personaggi; Amara, Moze, Zane e per finire FL4K.
Per quanto riguarda la scrittura della trama, Borderlands 3 vanta il ritorno di tantissimi personaggi classici della saga, Lilith, Maya, Tina e molti altri. Il nostro compito è quello di viaggiare tra i diversi pianeti per trovare la chiave di ogni Cripta e la relativa posizione, azioni che si ripetonofino alla fine della trama. Per molti questo potrebbe risultare noioso e ripetitivo, ma possiamo assicurarvi che la scrittura è ben studiata e a smorzare le scene entra in gioco quella demenzialità tipica dei dialoghi della saga.
Per Borderlands 3 non è possibile stimare una longevità ben precisa, vista la mole di contenuti secondari; possiamo dirvi che per il nostro provato abbiamo portato a termine l’avventura in 26 ore, completando quasi la metà di missioni secondarie.
Gameplay vincente non si cambia, l’importanza della classe e il suo gunplay!
Borderlands 3 non porta nessuna novità sostanziale in ambito gameplay rispetto ai precedenti capitoli, confermando ancora la base solida sviluppata su Borderlands 2. Nonostante questo il gameplay risulta ancora oggi divertente e ben strutturato, soprattutto grazie all’introduzione di meccaniche odierne, come la scivolata e la possibilità di potersi arrampicare, ma sappiamo benissimo che chi sceglie Borderlands lo fa anche per il suo “gunplay” e la sua componente “Loot”, che lo rendono da sempre un must nel suo genere.
Dal punto di vista del suo “gunplay”, il titolo vanta un ottimo feeling con le diverse armi, movimenti più dinamici e fluidi, oltre che un vastissimo arsenale che varia da pistole, fucili d’assalto, mitragliette e molte altre. Ma la peculiarità di questo titolo è la differenziazione sostanziale di un’arma con l’altra, tanto che vi sembrerà quasi sempre di usare nuove bocche da fuoco.
Le armi sono catalogate per livello e per rarità, partendo dalle più comuni, bianche, alle tanto amate “Leggendarie”, tra le quali troviamo ancora una volta la tanto amata “Infinity Pistol”, introdotta per la prima volta in Borderlands 2.
Dal punto di vista del gameplay, la classe e la build che andremo a costruirci ha un enorme impatto sul gioco. La scelta delle abilità può capovolgere completamente il gioco, andando a vostro favore, per cui è necessario valutare attentamente come spendere i nostri punti. Di fondamentale importanza anche la scelta iniziale del personaggio, da valutare in base alle nostre abitudini in game; se siete dei lupi solitari, come il sottoscritto, FL4K potrebbe fare a caso vostro, un personaggio estremamente forte che, se costruito a dovere, può rendervi la vita veramente facile.
Ovviamente nei combattimenti videoludici gioca un ruolo fondamentale anche la IA dei nemici che, in questo caso, non ci è sembrata migliore rispetto al precedente capitolo della saga. Forse magari alcune boss fight sono più fastidiose del solito da superare, ma nulla di così impossibile, anche perchè una volta finita di costruire la vostra build e preso possesso delle armi leggendarie, il gioco sarà veramente una passeggiata; un vero peccato, avremmo preferito un livello di difficoltà in costante crescita con la crescita del personaggio.
Un endgame da non sottovalutare!
Come ogni buon titolo che si rispetti, anche Borderlands 3 offre un endgame di tutto rispetto. Il titolo offre più di 80 missioni secondarie da completare, alcune molto simili tra di loro, ma molte davvero ben fatte e divertenti, andando anche a toccare diversi problemi che affligono il mondo del gaming; uno tra questi, le microtransizioni.
E’ impossibile poi non notare la presenza di tantissimi easter egg inseriti proprio nelle missioni secondarie; per citarne alcuni abbiamo trovato riferimenti a Rick and Morty, una missione secondaria dedicata anche al noto stream Dr. Disrespect, oppure One Punch Man. insomma, Gearbox con Borderlands 3 ha voluto concentrarsi per offrire un’esperienza di gioco piacevole e divertente allo stesso tempo.
Inoltre, una volta completato il gioco avremo acceso alla modalità “Caos”. In questa modalità, oltre che affrontare nemici più forti e con più vita, troviamo anche più exp e soldi guadagnati per ogni uccisione e una più alta percentuale di drop per le armi leggendarie.
Questa “opzione” può essere attivata e disattivata in qualsiasi momento, e può essere impostata su una base di 3 livelli; ovviamente se giocherete in “Caos 3” i nemici vi faranno davvero tantissimo danno, ma avrete sarà poi tutto proporzionato con il “guadagno” a fine combattimento.
Sarà possibile poi potenziare ancora di più la vostra build, grazie a “Grado Guardiano”: ogni volta che completiamo la barra esperienza colorata di viola, possiamo scegliere quale dei 3 rami livellare tra Incursore, Superstite e Cacciatore. Continuando a livellare questi rami avremo accesso ad alcune abilità molto utili per avere la meglio.
Non possono mancare poi le arene di sopravvivenza. In Borderlands 3 ne troviamo ben tre; tra queste troviamo Slaughter 3000, una delle più difficili soprattutto se giocata in “Caos 3”.
Che dire, Gearbox si è girata le maniche anche per presentare un endgame coi fiocchi, dedicato a tutti coloro che amano le sfide soprattutto grazie all’aggiunta della modalità “Caos”, che rende il tutto ancora più impegnativo.
Un lato tecnico tra alti e bassi!
Borderlands 3 arriva sulle console di attuale generazione con una risoluzione in 1080p a 30fps, se giocato sulla vecchia cara versione “base” di PS4, mentre i possessori di una “Pro” possono sfruttare una risoluzione 4K upscalato a 30fps, oppure 1080p e 60fps.
Durante il nostro provato, su una PS4 Pro, abbiamo riscontrato diversi cali di frame, soprattutto durante alcune sessioni di shooting a 60fps, anche se nulla di così drastico da rovinare l’esperienza di gioco.
Dal punto di vista grafico è innegabile non premiare l’ottimo lavoro da 2K e Gearbox. Il titolo risulta piacevole da vedere grazie anche al suo particolare design e ogni tanto regala anche qualche ottimo scorcio di panorama. Molto dettagliate anche le armi, uno dei punti focali di questo titolo, ma non sono da meno i modelli poligonali dei nemici e dei nostri alleati.
Anche il lato audio non è stato lasciato al caso. Si nota infatti l’attenzione riposta nella scelta delle tracce per la colonna sonora, che accompagnano con il giusto ritmo le nostre azioni, e il doppiaggio nostrano è stato ben sincronizzato e caratterizzato per ogni personaggio.