Seconda Guerra Mondiale, nazisti, lovecraft: normalmente questi tre elementi non avrebbero nulla in comune a parte i primi due citati, eppure, pare che qualcuno sia riuscito a trovare un qualcosa che li accomuna, realizzando addirittura uno strategico a turni in ambito videoludico. Stiamo parlando di Achtung! Cthulhu Tactics, un nuovo videogioco prodotto da Auroch Digital e distribuito dalla casa Ripstone attualmente disponibile su PlayStation 4, Xbox One e PC in formato digitale. Vi raccontiamo questo titolo nella nostra recensione.
Recensione di Achtung! Cthulhu Tactics, lo strategico nazi-lovecraftiano targato Ripstone
Achtung! Cthulhu Tactics si colloca in un’ipotetica Seconda Guerra Mondiale, dove i nazisti stringono un’improbabile alleanza con le forze dell’occulto. Il titolo, ambientato completamente nella Foresta del Terrore, si ispira all’opera originale Achtung! Cthulhu, che narra le gesta di uomini e donne valorose in una storia che gli amanti del lovecraft sapranno sicuramente apprezzare. Tornando al videogioco, durante l’avventura faremo la conoscenza di quattro agenti speciali, tra cui troviamo una donna con poteri tendenti al vampirismo; questi hanno l’arduo compito di rovesciare i piani del nemico in un conflitto che li vede militarmente in vantaggio. I soldati della Nachtwolfe e della Black Sun sono i bersagli principali di questa storia, uomini senza alcuno scrupolo intenti ad entrare in possesso del potere dei miti pur di fermare l’avanzata americana verso Berlino; i nostri agenti, invece, tenteranno il tutto per tutto per sventare questi piani eliminando ogni possibile minaccia.
La trama, purtroppo, non è molto accattivante nonostante tutti gli elementi coinvolti nel caso, anche la narrazione che avviene durante i briefing di missione non aiuta il giocatore ad immedesimarsi nelle missioni che intraprenderà.
Il titolo può vantare un gameplay strategico a turni che prende spunto dalla serie di X-COM, proponendo quello che è un sistema di gioco accessibile a chiunque. Il combattimento a turni si basa sui punti azione da spendere per effettuare appunto ogni azione che ci viene messa a disposizione, dall’utilizzo delle armi da fuoco allo spostamento da una casella all’altra; è possibile ad ogni turno usare un massimo di circa dodici punti, che sono sufficienti per eseguire due attacchi con un personaggio. Oltre ai normali attacchi, sia con armi da fuoco he corpo a corpo, è possibile utilizzare alcuni oggetti in battaglia come granate o kit medici e alcuni di questi possono essere potenziati completando missioni principali o secondarie. Attenzione però: ogni oggetto ha però un uso limitato, quindi è fondamentale ponderare il loro utilizzo per garantirsi così un vantaggio tattico a nostro favore.
Oltre agli elementi attivi che definiscono ciò che vediamo sullo schermo, durante l’azione vi sono anche alcune meccaniche passive che si attivano in determinati frangenti dello scontro; per farvi un esempio, nel combat system troviamo la meccanica, condivisa tra i vari membri del team, denominata Momentum che si accumula eseguendo colpi critici ed uccisioni e permette di consumare meno punti azione. Tra le altre cose, è presente anche l’oscurità, che nasconde i nemici presenti durante la battaglia e, di conseguenza, dimiusce anche la probabilità di colpire il nemico occultato, soprattutto se non si trova nel campo visivo di uno dei quattro agenti. Visto che siamo entrati nel tema “precisione di tiro”, abbiamo riscontrato un notevole sbilanciamento: nel caso in cui un nemico si trovasse nel campo visivo il bonus mira applicato è veramente eccessivo, che si aggira il più delle volte al 100%, mentre se il nemico si trovasse in una zona da noi non visualizzata tale bonus risulta nullo rendendo difficile centrare il bersaglio. Si tratta sicuramente di un fattore introdotto per accentuare la componente realistica, però possiamo assicurarvi che il divario che abbiamo notato è troppo elevato.
Ad aggiungere un po’ di pepe al battle system vi sono anche le condizioni psicologiche di ogni personaggio. Qualora lo stress dovesse aumentare per via dei danni subiti, ogni personaggio da noi in uso entra in uno stato psicologico come disorientamento o shock e questi malus iniziano ad influenzarne le prestazioni in battaglia.
Nonostante non sia possibile personalizzare in alcun modo l’estetica dei quattro agenti, possiamo scegliere l’equipaggiamento con cui scendere in campo prima di ogni missione. Inoltre, attraverso il ramo abilità, possiamo acquisire nuovi potenziamenti per ogni agente, così da ottimizzare l’esperienza di gioco con nuove tattiche e abilità da sfruttare sul campo.
La longevità del titolo inoltre si aggira su circa dieci ore di gioco. La campagna è suddivisa in ventidue missioni, undici principali e undici secondarie, che ci permettono di ottenere, oltre a una grande quantità di punti esperienza, oggetti e accessori per le nostre armi, che incrementano determinati parametri del personaggio che li utilizza.
Achtung! Cthulhu Tactics propone un gameplay solido ma soffre di svariate ingenuità tecniche. Nonostante stiamo parlando di un prodotto realizzato da un piccolo studio inglese come Auroch, siamo rimasti stizziti dagli evidenti problemi tecnici di cui il titolo soffre. All’apertura del gioco e, di conseguenza, nel menù principale, notiamo subito che il comparto grafico non è dei migliori dato che gli elementi riprodotti digitalmente come una radio, una lampada o un proiettile, sono caratterizzati da imperfezioni tecniche abbastanza grossolane. Inoltre, nelle fasi di combattimento vi sono dei veri e propri cali di framerate nell’intervallo tra un turno e l’altro, tanto da scaturire il più delle volte un piccolo freeze del gioco.
Anche l’intelligenza artificiale non è delle migliori: spesso e volentieri i nemici compiono delle azioni insensate e capita, qualche volta, di notare anche dei piccoli ritardi nell’esecuzione, allungando così i tempi di attesa tra un turno e l’altro.
Passando poi al level design, si nota che non è stata riposta molta attenzione nella sua realizzazione. Tutti i livelli del gioco, esplorabili sia per le missioni secondarie che principali, soffrono di una mancata ispirazione nella realizzazione degli ambienti circostanti, tanto che spesso ci ritroviamo in luoghi che ricicliano particolari già visti in precedenza. Anche i modelli dei personaggi e dei nemici non sono stati realizzati con grandissima cura e il doppiaggio, soprattutto dei soldati di Nachtwolfe, lascia a desiderare.
Sia il comparto tecnico che quello grafico purtroppo non sono stati curati come potevamo sperare, rendendo così l’esperienza di gioco stressante più di quanto ci si poteva aspettare.