WRC 4 – Recensione

WRC4 è un titolo che mostra una crescita dello studio milanese ma non è ancora un punto di arrivo, bensì un altro passo in avanti nella giusta direzione. Un aspetto visivo migliore era d'obbligo nel 2013 e con ben quattro titoli della medesima saga alle spalle in questa generazione. La direzione presa risulta essere quella giusta, sia per la varietà che per la quantità di vetture, tracciati e modalità, implementando anche un reparto online intelligente e che non snatura l'anima di questa disciplina. Un titolo che si mantiene su un livello qualitativo buono senza però eccellere e che gli amanti del Rally e della WRC non dovrebbero lasciarsi scappare, ma consigliamo a tutti gli altri di provarlo prima di decidere se farlo proprio.

Torna WRC nella sua quarta incarnazione, sempre ad opera degli italianissimi Milestone che sembrano promettere un titolo ricco e di sicuro impatto per gli appassionati del genere. Obiettivo centrato o un mezzo passo falso come avvenuto con Powerslide

Il Rally come passione
I titoli di rally sono un genere che sta pian piano sparendo, sopratutto i quelli con velleità simulativa, ma WRC e Milestone sono tra i pochi che ancora oggi puntano alla realizzazione di un titolo di questo genere quanto più realistico possibile. Forti dell’esperienza maturata con i capitoli precedenti e nel corso della loro carriera, sempre votata a titoli corsistici, il team di sviluppo italiano giunge sul mercato con WRC 4, che dovrebbe correggere e migliorare tutti quegli aspetti non propriamente perfetti dei capitoli precedenti della serie.
Una volta inserito il disco nel lettore della nostra PS3 ci troveremo davanti ad un’ampia rosa di possibilità, che spaziano dalla carriera single player a rally singoli, passando per il multiplayer e per le gare rapide., ma le modalità principi del titolo sono ovviamente la Carriera ed il Multiplayer, che andremo ad analizzare nello specifico a breve.
Una volta che avvieremo la Carriera ci troveremo a dover creare la nostra patente, inserendo i nostri dati (fittizzi se preferite), scegliendo la nazionalità e scegliendo la foto (tra circa una quindicina di variabili). Una volta finito ci verrà illustrato in maniera più che esaustiva il nostro garage, dove avremo a disposizione il calendario degli eventi che dovremo affrontare, informazioni sui tracciati e dove potremo ricevere “mail” dai nostri membri di scuderia.
Le gare, suddivise in 13 campionati ci vedranno alla guida di una buona varietà di vetture che spaziano dalla iniziale Ford Fiesta per arrivare ai classici bolidi da 300 e più cavalli (tra i quali la Hyundai i20 Concept), passando dalla categoria dei Junior WRC fino alla  WRC vera e propria.  Ogni due tracciati faremo visita alle stazioni mobili dove potremo riparare la vettura e modificarne ogni settaggio, come l’aereodinamica, le trasmissioni, gli ammortizzatori, la frenata e l’angolo di sterzata. Per riparare il nostro mezzo ciò che spenderemo non sarà il denaro ma il tempo a nostra disposizione; questo sistema funziona anche se risulta un po’ forzato, visto che potremo mettere a nuovo la carrozzeria della nostra auto sprecando poco più della metà del tempo a nostra disposizione. Inoltre risulta stancante dover affrontare 3 stagioni, discretamente lunghe e con tappe che si ripetono, prima di poter assaporare i mezzi più potenti del gioco, sopratutto a causa di un’eccessiva facilità di controllo delle vetture meno performanti.
Inoltre durante la carriera il nostro scopo non sarà vincere le gare, o meglio non sarà l’obiettivo principale. Il nostro manager ci chiederà infatti di battere un avversario specifico, battuto il quale otterremo fama che servirà a procurarci collaborazioni con team che ci forniranno auto sempre più performanti ovviamente utili per scalare le categorie.
Il sistema nel compless
o funziona bene, anche se sverniciare i primi, sopratutto nei campionati minori, risulta fin troppo facile

Tornanti, salti e fango
Il sistema di controllo e di gestione della nostra vettura risulta prettamente arcade, con qualche
tendenza simulativa. Avremo infatti per le mani vetture reattivissime, facili da controllare e facili da correggere, unite ad una sensazione di peso non propriamente eccitante. La reattività dei comandi è ottima ed anche il feedback di guida si attesta su buoni livelli una volta metabolizzata la sensibilità dello stick analogico.
Com’è lecito aspettarsi, durante le gare non potremo andare perennemente a tavoletta, ma dovremo dosare saggiamente freno, acceleratore e freno a mano, ascoltando i consigli del navigatore, vista l’assenza di una minimappa che ci anticipi la pista. Tutti i parametri relativi alla guida ed alle indicazioni del nostro compagno sono modificabili e settabili a piacimento, permettendoci di affrontare le sfide come meglio ci aggrada.
Infinitamente superiore è il feedback con un buon volante a disposizione
, che regala un feeling di guida decisamente più realistico e meno “giocoso”. Nonostante l’ottimo, per quanto leggero, modello di guida, gli errori non influiranno mai in maniera pesante sulla nostra prestazione, a meno che non danneggiamo seriamente la nostra vettura. In questo caso per facilitarci la vita interviene la possibilità di rimediare ad un massimo di 5 errori per tappa, permettendoci di riavvolgere il tempo come già visto in molti titoli del genere e di correggere la nostra traiettoria o rimediare ad un rovinoso incidente.
Per quanto riguarda il multiplayer
avremo la possibilità di scegliere se affrontare 16 avversari online, gareggiando sempre in solitaria e cercando di battere il loro tempo cronometrato, oppure gareggiare offline fino a quattro giocatori, sempre uno per volta, impersonando varie celebrità dell’ambiente e vedendo chi è il miglior pilota tra gli sfidanti. Anche qui la scelta risulta molto intelligente, in quanto anche nella realità i rallye vengono corsi sempre in solitaria

 

Belle macchine in paesaggi da brivido
L’aspetto estetico e tecnico del titolo risulta essere la parte più debole del pacchetto
, presentando un comparto sonoro di sicuro impatto, con doppiaggio e campionature dei rombi e degli scontri di altissima qualità, ma prestando il fianco per quanto concerne l’aspetto estetico. In questo frangente troviamo due mondi che si scontrano, ossia le auto ed il paesaggio. Ad una prima occhiata il quadro d’insieme non risulta poi sgradevole, ma basta arrivare alla prima Stazione Mobile per renderci conto di come alcune cose siano state prese e buttate li. Anche le panoramiche pre-gara evidenziano difetti che correndo non noteremmo mai, come le texture del terreno e del paesaggio di contorno.

Pregevoli invece le auto, realizzate con minuzia di particolari, anche se con interni un pò spogli, e munite di routine di distruzione di buona fattura. Se all’inizio sarà difficile vedere pezzi di telaio e danni ingenti sul nostro mezzo, man mano che avremo bolidi più potenti vedremo che i danni dovuti agli errori si faranno sempre più ingenti, facendoci perdere paraurti, cofano ed altre parti del veicolo, oltre che alterarne la guidabilità e la dinamica, anche se alcune parti non vengono mai intaccate dagli urti come ad esempio i fanali, che risultano completamente indistruttibili (e mai funzionanti). Come dicevamo, i 13 campionati ufficiali, uniti all’ottima varietà di tracciati, risultano piacevolissimi alla vista, nel loro complesso, ma perdono se analizzati nei dettagli presentando strutture povere di poligoni e dettagli e texturizzate in maniera non sempre ottimale. Pessimo il pubblico a bordo pista ed i meccanici delle stazioni mobili, realizzati davvero male per un titolo del 2013 e texturizzati ancora peggio.
Ottima risulta invece la fluidità, sempre garantita e con nessuna incertezza e non particolarmente fastidioso l’aliasing, sempre presente ma mai invasivo. Scarsa l’effettistica, sia per i particellari, scie di polvere dietro le auto, lens flare ed effettistica varia ridotta all’osso ed ombre non esaltanti completano un quadro sicuramente molto migliorabile.

 

GUIDE TROFEI

Loris "Asmodeus_Psycho" Mattiolo
Loris "Asmodeus_Psycho" Mattiolo
Da sempre appassionato di Videogames ed affini, ha iniziato a giocare sull'ormai lontano Commodore 64 con mangiacassetta, passando poi per le varie console SEGA e Nintendo, approdando infine sulle console più recenti. Ama il buon gaming, i titoli single player, gli shooter e gli RPG, ma non disdegna nemmeno gli altri generi, purchè sempre strutturati attorno a delle trame coinvolgenti e che sviluppino principalmente il Single Player. Poco avvezzo al multiplayer per natura, con le dovute esclusioni, ed ancora estremo sostenitore dello Split Screen e delle partite tra amici.

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WRC4 è un titolo che mostra una crescita dello studio milanese ma non è ancora un punto di arrivo, bensì un altro passo in avanti nella giusta direzione. Un aspetto visivo migliore era d'obbligo nel 2013 e con ben quattro titoli della medesima saga alle spalle in questa generazione. La direzione presa risulta essere quella giusta, sia per la varietà che per la quantità di vetture, tracciati e modalità, implementando anche un reparto online intelligente e che non snatura l'anima di questa disciplina. Un titolo che si mantiene su un livello qualitativo buono senza però eccellere e che gli amanti del Rally e della WRC non dovrebbero lasciarsi scappare, ma consigliamo a tutti gli altri di provarlo prima di decidere se farlo proprio.WRC 4 - Recensione