I miti del passato sono tantissimi e spesso e volentieri molti di noi degli anni ottanta ricordano con piacere telefilm e cartoni animati che hanno allietato molti momenti delle nostre giornate. Tra questi senza ombra di dubbio ci sono anche i Transformers, enormi robottoni che si trasformano nei più disparati veicoli e che man mano negli anni si sono evoluti, soprattutto dal punto di vista del dettaglio visivo. Negli ultimi anni anche loro hanno fatto parte dei tie-in cinematografici e, visto ormai l’andazzo generale di queste ultime gen videoludiche, la comparsa di questi fenomeni del passato c’è stata anche su console.
I famosi Transformers sono così tornati al successo sia con le trasposizioni sul grande schermo che con due titoli videoludici sviluppati da High Moon Studios e, in concomitanza con l’uscita del quarto film, è uscito recentemente nei negozi anche il terzo capitolo. A prendere le redini di quest’ultimo progetto però è il team di Edge of Reality, un team che ha già abbastanza esperienza in ambito videoludico e che, da quanto sperano i videogiocatori, dovrebbe portare una ventata d’aria fresca anche a questa saga. Sarà stato così? Scopriamolo insieme!
Il potere della Spark Oscura!
La trama di questo Rise of The Dark Spark non segue un ordine ben preciso. Sia la cronologia temporale che i luoghi visitati infatti si alterneranno con una serie di spostamenti che man mano vanno a tessere la trama che ci vedrà alla guida sia di Autobot che di Deception. L’intera narrazione è incentrata intorno alla Spark Oscusa, una materia con un potere molto simile a quello che abbiamo conosciuto della Matrice del Comando.
Il titolo inizialmente si presenta abbastanza sottotono ma consigliamo di superare questa prima fase in quanto il bello arriva proprio nella fase centrale della storia. In questa fase infatti il gameplay spicca grazie soprattutto alla necessità di trasformarsi da robot a veicoli e viceversa in base all’obiettivo richiesto, al contrario di quanto accadeva spesso nei capitoli precedenti della serie dove queste trasformazioni lasciavano il tempo che trovavano in quanto poco utili al gioco stesso.
Come ormai ci hanno insegnato i precedenti episodi vieoludici non mancano poi le divertenti sequenze veloci e adrenaliniche, che sicuramente faranno piacere soprattutto agli amanti di questi robot.
Infine abbiamo la parte finale del titolo, anche questa come la parte iniziale non spicca ma anzi fa decisamente decadere tutto ciò che di bello si trova nell’intermezzo.
Un gameplay divertente…
Questo capitolo, come i precedenti, rientra nel genere action e per quanto riguarda il gameplay non si discosta molto da quanto già visto. I robot che andremo ad impersonare saranno numerosi e ognuno di questi è caratterizzato dalla sua trasformazione in un determinato veicolo e da un’abilità speciale che si rivela spesso molto utile. Il gameplay diverte abbastanza per tutte le fasi di gioco, inutile dire che i momenti più concitati sono quelli degli scontri, prettamente incentrati su fasi a fuoco. Non mancano però alcune sequenze platform che fanno per lo più da collante tra le varie battaglie, quest’ultime sempre abbastanza ostiche e dove dovremo stare abbastanza attenti ad ogni nostra mossa per non incappare nel game over, accortenzza che dovremo avere anche nel caso in cui decidiamo di giocare il titolo ad un livello di sfida normale. A darci una mano in tal senso contribuisce anche una buona dose di coperture, quasi tutte distruttibili se prese di mira dai colpi avversari.
A rendere un pò l’esperienza di gioco frustrante ci si mettono i checkpoint, mal distribuiti e spesso e volentieri ci ritroveremo a dover rigiocare delle sessioni molto lunghe.
Le battaglie sono molto spesso frenetiche in quanto di fronte a noi si presenteranno un gran numero di robot rivali, robot che potremo abbattere con una quantità di armi degna di nota.
…ma il resto è da scartare!
Il gameplay di Transformers: The Dark Spark non sprizza di originalità ma riesce comunque a divertire, costituendo l’unico punto a favore del titolo. Se ci soffermiamo invece ad analizzare gli altri aspetti possiamo notare un netto calo qualitativo rispetto ai capitoli usciti negli anni passati. Prima di tutto è stata totalmente eliminata la modalità multiplayer competitiva e il titolo una volta terminato nelle sue quattordici missioni single player offre solamente una modalità competitiva multiplayer ad ondate, modalità che non offre alcuno stimolo al giocatore.
La versione da noi testata è quella PS3 (il titolo è uscito anche su next-gen) e per quanto concerne il comparto tecnico non possiamo lodare il titolo in quanto non si avvicina minimamente alla qualità vista negli ultimi titoli usciti per la scorsa generazione. Ciò che spicca infatti è solamente il design dei personaggi principali, un fattore che risultava già collaudato sia dai cartoni animati del passato che dalle pellicole cinematografiche più recenti, ma tutto il resto lascia a desiderare e mostra il risultato di un lavoro sicuramente frettoloso.