Dopo un’attesa durata quasi due anni, anche il popolo europeo potrà finalmente godere del nuovo capitolo della serie “Tales”. Sarà valsa la pena aspettare tutto questo tempo o siamo davanti ad un titolo dalle poche aspettative?
Tales in tutto il suo splendore
Tales of Xillia è il tredicesimo capitolo della saga ed il secondo a sbarcare in europa su PS3, questa volta in via esclusiva. Lo sviluppo per la sola console Sony dovrebbe aver permesso agli sviluppatori di spingere in maniera decisa sia per quanto concerne gli aspetti meramente tecnici che per quelli contenutistici. All’inizio del titolo farà fin da subito capolino una delle prime innovazioni apportate alla struttura del titolo, ovvero avremo l’onere di dover scegliere con che personaggio affrontare l’avventura tra i due protagonisti disponibili. Potremo infatti intraprendere l’avventura nei panni di Jude, uno studente di medicina che presto scopriremo essere un ottimo combattente a mani nude, o la procace Milla Maxwell, giovane ragazza che altri non è se non il signore degli spiriti e controllore dei grandi quattro spiriti elementali. Fatta la nostra scelta avremo una parte iniziale differente a seconda del personaggio scelto ed avremo anche eventi leggermente diversi nel corso della trama, anche se limitati a poche e sporadiche situazioni.
La bellezza non sta nella potenza
La serie Tales non è mai stata famosa o rinomata per il mero aspetto tecnico o tecnologico e neppure Xillia fa eccezione in quanto per molti aspetti sembra di essere di fronte ad un titolo per Nintendo Wii ma in alta risoluzione. Non è eccezionale nemmeno l’algoritmo di anti-aliasing implementato dagli sviluppatori, così come non è perfetto il frame-rate, che ci aspettavamo arrivasse e mantenesse i 60 frame costanti. A rendere bellissimo esteticamente il titolo ci hanno pensato gli artisti ed i vari designer, che hanno reso accattivante, scenico e meravigliosamente evocativo ogni paesaggio che visiteremo. Le scelte cromatiche, acustiche ed architettoniche si fondono per dare al giocatore la sensazione di assistere ed essere quasi partecipe di un anime, grazie anche alle molte scenette ad inquadratura statica dei personaggi, perfettamente disegnati ed animati sia in queste scenette sia nelle fasi di gameplay. Ognuno di essi è infatti ottimamente modellato, con un design sempre molto accattivante e personalizzabile anche se in maniera limitata. A contribuire alla bellezza esteriore dei personaggi interviene anche una loro ottima caratterizzazione, spaziando dai due giovani protagonisti principali ai vari comprimari ognuno con una propria storia, un proprio passato ed una propria motivazione per seguire i nostri eroi. In aggiunta, per la prima volta in un titolo della serie Tales avremo in gruppo un personaggio “Anziano” ed avanti con gli anni, cosa insolita per il brand.
Ottimo anche il design e l’aspetto generale di paesani e nemici, anche se non mostra un’estrema varietà.
Non particolarmente impressionante è invece la vastità delle locazioni di gioco, spesso limitate e afflitte da muri invisibili o da impedimenti che risultano leggermente fastidiosi, come un corso d’acqua poco profondo o rami alti pochi centimetri. Pessimo è invece il pop-up, costantemente presente e che fa capolino anche a distanza veramente troppo ravvicinata. A parte questi piccoli problemini, l’aspetto tecnico può definirsi soddisfacente durante le fasi esplorative in generale.
Durante gli scontri la zona di battaglia viene delimitata da un disco sul campo di gioco, privo di qualsivoglia fronzolo o impedimento, dove si scontreranno le vostre forze contro i gruppi di nemici. Qui le incertezze svaniscono quasi completamente ed entra in ballo tutta l’effettistica speciale generata dagli incantesimi e dalle arti di combattimento, rendendo il tutto molto colorato e, a volte, confuso; le animazioni in queste fasi risultano ottime, legandosi perfettamente le une alle altre e con le varie tecniche speciali.
L’aspetto sonoro si rivela ottimo sotto tutti i punti di vista, dal doppiaggio all’effettistica alle musiche. Il doppiaggio, solo in inglese almeno per la versione da noi testata, si rivela di ottima fattura, espressivo e ben sincronizzato con il labiale dei personaggi; le musiche sono sempre presenti ed incalzanti, anche se in alcuni punti risultano un po’ troppo invasive più per il ritmo stesso che per il volume o per incoerenza con lo scenario.
Una missione impossibile
La trama del titolo si rivela fin dai primi momenti discretamente coinvolgente, invogliando il giocatore a seguirla e ad apprenderne tutte le sfacettature possibili anche dialogando con i comprimari e con i personaggi secondari presenti nelle varie locazioni. In sunto, ed evitando ogni possibile spoiler, ci troveremo a far coppia o a controllare, a seconda della nostra scelta iniziale, il signore degli spiriti, colui che ha il controllo degli spiriti sul quale la società si fonda e dal quale le persone acquisiscono ed incanalano il mana. Durante le prime fasi di gioco ci imbatteremo in uno Spyrix, una macchina in grado di immagazzinare un grande quantitativo di mana, che priverà Milla Maxwell, la protagonista, di tutti i propri poteri e dei quattro spiriti guardiani di cui aveva il controllo. Salvatasi, i nostri divengono presto dei fuggitivi ed inizialmente dovranno trovare un modo di lasciare la città e di far riacquisire i poteri necessari a Milla per fermare e distruggere lo Spyrix prima che venga usato come arma. Questo a grandi linee è l’incipit della trama, che ben presto prenderà svolte più o meno inaspettate, portandoci a visitare molteplici villaggi e locazioni, conoscere nuovi comprimari, nuovi personaggi e nuovi nemici. La longevità media del titolo si attesta sulla quarantina di ore circa, longevità che è destinata a crescere se si vogliono scovare tutti i segreti, tutte le quest opzionali e tutti gli oggetti rari e misteriosi. Purtroppo, le quest secondarie spesso si riducono al completamento di incarichi banali che implicano la consegna di un oggetto particolare, il recupero dello stesso o lo sterminio di un gruppo specifico di nemici; insomma, onestamente non brillano nè per quantità nè per qualità. Il vantaggio principale è che queste si troveranno spesso e volentieri lungo il nostro cammino e ci obbligheranno a peregrinazioni di scarsa entità e non particolarmente fastidiose.
Combattere, esplorare e craftare...
Come in tutti i JRPG che si rispettino, il fulcro del titolo, oltre alla trama, risiede nel gameplay, sia esso relativo al sistema di combattimento sia all’esplorazione o allo sviluppo del nostro o dei nostri eroi. Togliamoci subito un dubbio: l’esplorazione in Xillia è fondamentale ma non è così dispersiva e libera come si potrebbe immaginare; il titolo è privo di mezzi di trasporto rapidi, ma ci permette viaggi veloci di località in località mediante l’utilizzo di una mappa del mondo con segnalati tutti i principali luoghi visitati. In caso di viaggio rapido partiremo dal punto Save relativo alla locazione designata, e potremo esplorare liberamente le mappe in tutta la loro grandezza; queste si rivelano enormi da vedere ma abbastanza contenute nelle dimensioni effettive e spesso vengono frammentate in tronconi distinti per facilitarne l’esplorazione e per non appesantire troppo il motore di gioco, o almeno questa è l’unica motivazione che ci viene in mente. Durante lo svolgimento delle quest non avremo indicatori o segnali che ci indicheranno dove andare ma il percorso da intraprendere sarà sempre abbastanza chiaro, sia per mancanza di alternative sia perchè dopo determinati momenti ci troveremo già verso la giusta direzione o semplicemente perchè accedendo ad un’area non adatta a noi verremo prontamente asfaltati con una facilità quasi disarmante.
Il nostro equipaggiamento sarà completamente personalizzabile, anche se a livello estetico noteremo solo le nuove armi e gli accessori purtroppo. Per acquistare nuovi e più potenti oggetti dovremo far si che anche i negozi crescano di livello, investendo materiali e Glad, la valuta del gioco, nella loro espansione, oppure facendo acquisti. All’aumentare del livello si renderanno disponibili nuovi item e nuovi sconti sugli oggetti più vecchi. Il sistema funziona ottimamente e permette di avere personaggi sempre ben equipaggiati in tutte le occasioni se si affronta il titolo con il giusto spirito.
Il combat system non differisce più di tanto dai precedenti titoli della saga, mettendo in campo il solito combattimento dinamico dove potremo gestire tutti i nostri combattenti direttamente o impostare strategie di battaglia e delegarne il controllo alla CPU; entrambi i sistemi si rivelano ottimi e funzionali, sia per un neofita che per un giocatore incallito. E’ stata aggiunta la possibilità di legare i personaggi tra loro, mediante dei “vincoli”, grazie al quale diventano disponibili azioni di gioco aggiuntive e durante le quali si ha la possibilità di eseguire attacchi combo in base alle arti ed agli attacchi selezionati. Il tutto risulta molto fluido durante il giocato e molto più intuitivo di quanto possa spiegarvi testualmente; inoltre l’ottimo tutorial in-game spiega ogni singola novità in maniera egregia.
Infine non possiamo evitare di parlare del sistema di sviluppo dei nostri personaggi. Ad ogni level up guadagneremo un dato numero di punti abilità (dai 3 in su, a seconda del nostro livello) da poter investire in quella che a primo impatto ricorda molto la sferografia di Final Fantasy X, ma che funziona in modo molto differente. I nodi che potremo acquistare si trovano nei punti di intersezione della griglia e sbloccandoli attiveremo tutta la riga della griglia che si collegherà al nodo più vicino; quando avremo acquistato tutti i nodi di un settore sbloccheremo l’abilità all’interno del settore stesso, che può essere un nuovo incantesimo/arte o un boost alle statistiche o a determinati parametri. Inoltre esisteranno dei nodi che, una volta acquistati, faranno espandere la griglia di sviluppo, sbloccando quindi sezioni aggiuntive sempre più ampie e che necessiteranno di un numero sempre maggiore di nodi per essere completate. Le abilità così sbloccate andranno equipaggiate sui vari personaggi, e ne potremo assegnare ad ognuno di essi una quantità limitata.