Tutti gli appassionati di JRPG lo hanno aspettato come il messia e, dopo quasi due anni dal rilascio giapponese, Bandai Namco ha finalmente pubblicato anche in occidente l’attesissimo Tales of Xillia 2, in esclusiva su PlayStation 3. Che altro dirvi, se non di leggere la nostra recensione per sapere cosa ne pensiamo del seguito di quel Tales of Xillia, tanto adorato dagli amanti dei giochi di ruolo giapponesi.
Nuova ambientazione, nuovi protagonisti!
Gli eventi narrati in Tales of Xillia 2 avvengono un anno dopo quelli che abbiamo affrontato nel 2013 con il precedente titolo. Anche se, almeno apparentemente, tutta la serie di eventi iniziali non sembreranno centrare nulla col il predecessore, verremo man mano calati nella complessa ed emotivamente coinvolgente trama di Tales of Xillia 2.
La storia inizia nella nazione di Elympios, luogo più asettico e tecnologicamente più avanzato rispetto a Rieze Maxia. Il primo dei due protagonisti, tale Ludger Kresnik, si ritrova nel bel mezzo di un dirottamento di un treno organizzato da dei terroristi. Durante questo spiacevole evento, Ludger riesce a salvare una ragazzina di nome Elle Mel Martha, che lo affiancherà nel corso del gioco. Ridotto in fin di vita dallo schianto del treno, Ludger viene salvato da un medico, tale Rideaux. Costui, avendo salvato Ludger, richiede un’enorme ricompensa per il favore dato, tanto che inizialmente il recupero del debito scandirà gran parte del gioco…
Onde evitare altre anticipazioni, non vogliamo svelarvi altro sulla trama di Tales of Xillia 2, sappiate soltanto che sono necessarie una quarantina di ore abbondanti per completare la main quest, colma di colpi di scena, momenti memorabili e personaggi indimenticabili, nonostante la storia sia nel complesso inferiore a quella del primo capitolo. Non solo, sono presenti due finali, fattore che aumenta la rigiocabilità del titolo stesso. Abbiamo solo da segnalare una cosa che ci ha fatto storcere il naso, ossia il fatto che Ludger non parla per praticamente tutta la durata del titolo, fattore che abbassa (e non di poco) il coinvolgimento da parte del giocatore.
Come sentirsi a casa
Il gameplay di Tales of Xillia 2 è praticamente immutato rispetto a quello del predecessore e si divide essenzialmente in due fasi, quella esplorativa e quella di combattimento. Il debito contratto nelle fasi iniziali si ripercuote inesorabilmente nell’esplorazione del mondo di gioco. Gli incarichi principali e secondari ci serviranno infatti per poter guadagnare i soldi necessari a saldare il debito con Rideaux. Il problema nasce dal fatto che, essendo necessario pagare le varie rate al medico per poter proseguire nella trama, ci si trova spesso a vagare nel mondo di gioco cacciando mostri e procurandoci materiali da rivendere, facendo salire spesso alle stelle il senso di ripetitività. A limitare questa sensazione ci pensa un particolare e simpatico incarico secondario che ci accompagnerà per tutta la durata del gioco, ossia la ricerca di cento gattini sparsi nel mondo di gioco.
Il vero punto di forza del predecessore era però il combat system in tempo reale, potenziato per l’occasione e più in forma che mai in Tales of Xillia 2. La base è naturalmente la stessa, quindi vorremmo soffermarci in particolare sulle novità introdotte in questo sequel. La prima cosa che salta all’occhio è il fatto che Ludger è dotato di armi multiple, tra cui spade, martelli e pistole. Ogni nemico è vulnerabile ad una precisa di queste armi, aggiungendo quindi un pizzico di tattica in più nei divertenti combattimenti. Oltre a tutto ciò, è possibile modificare i pattern di attacco dei compagni in tempo reale durante gli scontri, novità che verrà sicuramente apprezzata dai fans. Il sistema di sviluppo dei personaggi è invece cambiato del tutto ed è basato questa volta su dei nuclei elementali.
In definitiva, sarebbe stato da sciocchi rivoluzionare completamente l’elogiato sistema di combattimento del primo Tales of Xillia, quindi gli sviluppatori si sono concentrati sul potenziarlo e nel limarne i difetti, aggiungendo qualche piccola novità.
Un po’ di amaro in bocca…
Artisticamente parlando, Tales of Xillia merita solo elogi, sia per il mondo di gioco che per il sempre azzeccato design dei personaggi. Se parliamo invece della grafica nuda e cruda, non possiamo non notare come l’aspetto visivo sia effettivamente non al passo coi tempi. Non solo il titolo ha due anni sulle spalle, essendo uscito prima in terra natìa, ma utilizza lo stesso motore grafico del primo capitolo. Abbiamo quindi un numero di poligoni limitato e mai in grado di mettere in crisi l’hardware Sony, unito a delle textures spesso sgranate e poco definite. Infine, anche le animazioni risultano parecchio legnose e talvolta ridicole da vedere, in particolare nelle fasi esplorative.
Il sonoro ed il doppiaggio in inglese risultano invece di ottima qualità, così come i sottotitoli in italiano. Avremmo gradito la possibilità di abilitare il doppiaggio originale in giapponese ma, esattamente come nel primo Tales of Xillia, questa opzione è purtroppo assente.