I Tie-In sono un fenomeno comune in occidente e, spesso, prendono spunto da serie televisive, film e talvolta brand più legati al mondo dell’animazione americana. Non stupisce quindi trovarci oggi a recensire un titolo che sfrutta l’onda mediatica dell’apprezzato Anime Sword Art Online, che è giunto da noi solo in tempi relativamente recenti. I tie-in giapponesi riusciranno a scrollarsi di dosso quell’alone di diffidenza che spesso queste manovre si portano dietro? Scopriamolo.
(S)MMORPG
Sword Art Online Hollow Fragment è il secondo titolo che segue le vicende del fortunato anime, nonchè il primo capitolo a giungere in europa, ed è un MMORGP. Si avete letto bene, il titolo è un MMORPG, ma non di stampo classico, bensì completamente Single Player. Come successe anni fa su PS2, abbiamo davanti un titolo solo per giocatore singolo che va a simulare l’universo di gioco online tipico dei Massive Multiplayer Onine Game, e ci riesce anche piuttosto bene.
La trama prende il via dopo le vicende narrate nella serie animata, con il nostro protagonista che si ritrova al 76° piano di gioco, con lo scopo di raggiungere l’ultimo piano e sconfiggere il boss finale, in modo da poter uscire dal titolo.
Ma torniamo indietro, cosicchè chi non conosce la serie si trovi a proprio agio nel capire in cosa consiste il titolo.
La serie TV segue le gesta di Kazuto, un giovane ragazzo che si trova, suo malgrado intrappolato in un VRMMORPG ( Virtual Reality Massive Multiplayer Online Role-Play Game) dal quale non è possibile uscire se non completando la serie di piani che separano i giocatori dal fatidico scontro con il boss finale del titolo; chiunque morirà o cercherà di disconnettersi dal gioco, morirà anche nella vita reale. Un concetto semplice e che riprende, filosoficamente, anche il buon vecchio Matrix.
Il nostro eroe fa parte di quella schiera di giocatori che avevano avuto la possibilità di fungere da Beta Tester e si trova già a suo agio sia con l’ambiente di gioco che con le strategie ed i combattimenti e non impiega molto a crearsi un piccolo party che lo seguirà per aiutarlo a raggiungere la libertà. In parole molto povere, e tralasciando tutta la parte sentimentale del titolo, questo è il sunto della trama di Sword Art Online, che fa da base anche per questo prodotto videoludico.
Tornando a noi, come dicevamo poco fa, ci troveremo ancora nel gioco, al piano 76, e da qui dovremo raggiungere il centesimo piano, partendo da Arc Sophia, la città che fa da base e da Hub delle nostre avventure. La cosa interessante è che, incluso in Hollow Fragments, troveremo anche tutto il primo capitolo, uscito all’epoca solo su PSP e non giunto nel nostro territorio, nel quale è stata incastrata questa nuova zona, la Hollow Area, una zona molto grande ed altrettanto piena di cose da fare. Il principio narrativo del titolo si basa su un “what if”, ossia cerca di generare un universo differente per non andare contro la serie televisiva e mantenerne, però, struttura e personaggi. Il tutto, a chi non segue l’anime, risulterà inizialmente molto confuso, a causa anche di una certa leggerezza degli sviluppatori nel dare per scontato che già si conoscano i vari personaggi con i quali interagiremo, che non si prodigheranno nel presentarsi né nel descriverci il perchè ci seguano o ci vogliano aiutare.
DUE IN UNO
Come dicevamo, Hollow Fragment contiene sia il primo capitolo, uscito su PSP, che questa nuova area di gioco. Chi aquisterà il prodotto si troverà quindi catapultato in un universo ben strutturato e piuttosto ampio, con decine e decine di cose da fare.
Il titolo si suddivide in piani, ed il nostro scopo è raggiungere il fatidico centesimo piano, ma ciò non significa che staremo chiusi in un dungeon di dimensioni contenute, anzi tutt’altro. Ci troveremo ad esplorare agglomerati urbani, caverne ed ampi spazi aperti situati fuori dalle città, per poi concludere il nostro viaggio con un labirinto che porterà al boss del piano.
Anche se in ogni piano troveremo una città a fare da Hub per le nostre scorribande, la nostra base rimane la città iniziale, essendo le altre città visualizzate da schermate “statiche” dedicate all’acquisto di oggetti, potenziamenti, riposo e salvataggio.
L’universo di gioco si dimostra quindi ben più ampio di quanto ci si potrebbe aspettare e l’aggiunta della Hollow Area, una zona alla quale potremo inizialmente accedere solo con il protagonista e Philia, una nostra nuova conoscenza, per completare incarichi sparsi per il mondo di gioco.
IT’S SWITC TIME
Il gameplay di SOA si basa sui dettami degli Action RPG moderni, ma strizza l’occhiolino al teamwork tipico dei titoli online. Ci troveremo, infatti, ad attaccare direttamente con il nostro eroe, dovendone scegliere le abilità e gli attacchi da portare a segno, il tutto muovendoci direttamente e senza un chiaro sistema di turni, ma con un’azione dinamica e continua.
Nell’interfaccia di gioco troveremo, ad accompagnarci, l’indicatore della nostra salute e dei punti azione, una barra del burst che servirà a sferrare gli attacchi combinati più potenti ed una barra del rischio, vero cardine del gameplay el titolo. Difatti, tutte le abilità ed i punti a nostra disposizione si ricaricano nel tempo ed essi si caricano tanto più velocemente tanto più bassa è la nostra barra del rischio. Finchè attaccheremo a testa bassa, vedremo la nostra barra riempirsi sempre più, ed è qui che entra in ballo la dinamica dello Switch, ossia dello scambio. Quando avremo necessità di ricaricare e per evitare di incrementare troppo il fattore di rischio, dovremo continuare ad alternare i nostri personaggi, in modo tale da non rimanere inermi davanti al nostro avversario.
Inoltre, come in ogni MMORPG che si rispetti, potremo anche impostare delle macro di abilità richiamabili con i tasti dorsali, potendo quindi contare su tre set di abilità completi.
l tutto funziona egregiamente e dà proprio la sensazione di trovarsi a giocare in un MMO, complice anche l’ottima varietà del bestiario e delle abilità, la mole non indifferente di oggetti e la vivicità del mondo di gioco, dove non sarà raro trovare piccoli gruppi di personaggi alle prese con combattimenti nelle zone di battaglia, con i quali sarà sempre possibile interagire e parlare.
Anche i dialoghi servono a mantenere coerente il mondo di gioco, risultando spesso sopra le righe, maliziosi e che si legano alla vita fuori dal “Gioco”, come accadeva nell’anime e come succede spesso nei titoli di questo genere.