A distanza di ben 2 anni dall’uscita del primo capitolo, Zindagi Games torna sul mercato con il seguito del discreto Sports Champions, titolo che fu allora rilasciato per il lancio di PlayStation Move e che raccoglie ed interpreta a suo modo alcune discipline sportive; ci sarà stato il salto di qualità definitivo oppure siamo davanti ad un semplice more of the same indicato al sempre più affollato mercato Casual? Andiamolo a scoprire.
Una vida da sportivo
Come è logico aspettarsi, Sports Champions 2 mette in campo sei discipline sportive più o meno famose, che spaziano dal Golf al Bowling, dal Tiro con l’arco alla Boxe per concludere con il Tennis e lo Sci. Intelligentemente Zindagi Games ha ben pensato di non includere discipline già comprese nel precedente lavoro, ma di introdurne di nuove, alcune delle quali molto simili a quelle del primo capitolo, come il Tennis (che richiama a livello di gameplay il ping pong presente nel predecessore) ed il bowling (che si rifà alle bocce per quanto concerne sempre il gameplay di gioco). Unica ripetizione è il tiro con l’arco, presente in questo nuovo capitolo con una visuale in prima persona durante i tiri.
Inizialmente avremo modo di provare liberamente tutti gli sport, settando le nostre regole personalizzate ed includendo il numero di giocatori desiderati, che vanno da uno a quattro, anche se si possiede un solo controller di movimento. Il fulcro della modalità per giocatore singolo è invece la modalità coppa, dove il giocatore si trova a dover affrontare una serie di sfide di difficoltà crescente per ogni serie di sport, composte da cinque prove suddivise in tre coppe distinte, ossia bronzo, argento ed oro. In queste prove verremo valutati in base alle prestazioni con un numero variabile di stelle, da una a tre, in base alle azioni compiute ed ai punteggi effettuati in ciascuna sfida, oltre che ad eventuali punti collaterali derivanti da tiri particolarmente precisi nel Bowling ad esempio, o spingere fuori pista uno sciatore concorrente nello sci. La longevità della “campagna” non è delle più alte, nonostante il buon numero di eventi, a meno che non si rincorra la perfezione delle tre stelline in ogni singola sfida.
E’ inoltre disponibile un sistema di personalizzazione del proprio avatar, con oggetti sblocabili in base alle sfide completate ed alle valutazioni ottenute. Questo farà la gioia dei giocatori occasionali che, come ha dimostrato Nintendo, gradiscono queste personalizzazioni e la possibilità di editare in modo stravagante ed unico il proprio personaggio.
Chi non gioca in compagnia…
Ovviamente il fulcro della produzione è la modalità per più giocatori, più che adatta ad una serata tra amici o ad intrattenere grandi e piccini; il gameplay semplice ed intuitivo permette anche a un non giocatore di destreggiarsi egreggiamente in qualunque sport e di ottenere risultati pregevoli e competitivi. Il fatto che per il gioco in compagnia non siano necessari più controller di movimento, per metà delle discipline incluse, rende il titolo fruibile proprio a tutti i possessori di move, anche se le prestazioni migliori in alcune discipline si ottengono, sia in single che in multiplayer, utilizzando più controller contemporaneamente, come nella boxe o lo sci.
Le modalità di gioco spaziano da mere sfide a punti a gare di resistenza, percorsi di golf composti da diverse buche personalizzabili, partite integrali a bowling ed altro ancora. La varietà messa in campo è invidiabile e supera di gran lunga quella offerta dalla concorrenza presente su Nintendo Wii, sia per quanto concerne le modalità che le discipline.
Purtroppo per assaporare completamente il comparto multigiocatore si rende presto necessario l’acquisto di ulteriori controller di movimento per poter competere con gli amici a Tennis, Sci e Boxe.
Tecnica? No, fortuna!
Parlando di aspetto tecnico, il titolo si presenta come una produzione appena sufficiente, presentando texture abbastanza definite ed orizzonte visivo discretamente ampio e dettagliato, almeno nelle discipline che lo comprendono. Peccano di dettaglio gli scenari più ampi e la mole poligonare dei protagonisti è appena sufficiente a renderli verosimili; daltronde in un party game a queste cose ci si bada solitamente molto poco, ma l’impressione è che si poteva fare qualcosa in più in questo senso. L’aspetto audio rimane senza infamia e senza lode, con un’effettistica e dei motivetti che vi ritroverete a canticchiare di tanto in tanto ripensando alle serata passate in allegria.
Il nodo più complesso dell’aspetto tecnico rimane il gameplay; come nel primo capitolo, la precisione si dimostra da subito ottima, sopratutto nel golf, nel bowling e nel tiro al bersaglio, ma diventa deficitaria nelle altre discipline. Nella boxe, ad esempio, nella maggior parte dei casi vi ritroverete a parare attacchi alti quando in realtà volevate parare attacchi allo stomaco oppure vi troverete a colpire la parte alta dell’avversario nonostante vi stiate prodigando a colpire il suo addome. Dopo un pò e nelle sfide più avanzate, la cosa risulta alquanto frustante. Nel tennis poi la cosa si fa ancora più presente, causando spesso e volentieri o colpi imbarazzanti, dovuti ad un errata lettura dell’inclinazione del controller, o portandoci a sbagliare completamente la pallina. Questo porta, in brevissimo tempo, a “cestinare” tale disciplina, in favore di altre più gratificanti e meno frustanti. Tali difetti sono forse da ricercarsi nell’eccessiva precisione del controller in alcuni aspetti o l’eccessiva tolleranza in altri; un bilanciamento ed un test più approfondito avrebbero portato sicuramente all’individuazione di tali difetti.