Ladies and Gentlemen… From San Diego… California… Theeeee Animalllll… The Flying Toooooooomatoooooooooo… Shaaaaaunnnn Whiiiiiite!!!! Ed Ë qui per voi… Per liberare le vostre menti!! Il Ministero non potrà più decidere per voi. Lo skate non è illegale, e grindare non farà di certo male alla vostra salute… Bhè… A meno che non cadiate s’intende…
The Flying tomato
Shaun Roger White, uno dei più famosi skaters e snowboarders americani, torna nuovamente nel mondo videoludico con un titolo dedicato allo sport sulla tavola a rotelle, lo skate. Come molti di voi ricorderanno, nel 2008 il nostro campione dalla rossa capigliatura, esordì con un titolo dedicato allo snowboarding (Shaun White Snowboarding appunto), gioco che di lì ad un anno ebbe anche un seguito grazie al successo ricevuto. Che lui sia un campione indiscusso in questi sport è sicuramente fuori di dubbio, e la medaglia d’oro nei campionati di Vancouver del 2010 non fa che confermarlo, ma il suo ultimo videogame sarà all’altezza di tutta questa fama? Parliamone…
Il fantamondo in versione skate
Non so perchè ma la sequenza iniziale del gioco mi ha fatto tanto ricordare Lords of Dogtowns, film tratto da una storia vera su un gruppo di amici che negli anni settanta rivoluzionarono il mondo dello skateboard mischiandolo con delle classiche figure del surf; pellicola dove, oltre al campione Tony Hawks, è presente anche il compianto Heath Ledger, aka il Joker de Il Cavaliere Oscuro. Con l’introduzione di Shaun nel gioco (dopo la psichedelica intro), inizieremo a comprendere anche il filo principale della trama del titolo, che, posizionandosi temporalmente in un futuro non meglio precisato, ci immerge in un mondo dove l’uniformazione e la disciplina sono obbligatorie e dove lo skate ed il divertimento sono quasi considerati illegali. Sfortunatamente, il nostro campione verrà imprigionato quasi subito, e donando il suo skate al nostro personaggio, ci passerà ipoteticamente il testimone per salvare il mondo dello skate. Una volta fuggiti dalla prigione, ci accorgeremo che il mondo ha qualcosa di strano, ovvero una quasi totale mancanza di colore. Tutto infatti è impostato in una tonalità asettica, prestabilita ed uniforme su tutti gli oggetti, le costruzioni e persino sulle persone che incontreremo durante la nostra avventura. E qui viene introdotto il concetto di “influenzare” l’ambiente e le persone circostanti con la vostra energia, il “flow”, ovvero quel flusso che vi permetterà di liberare, ed al tempo stesso colorare, qualsiasi cosa o persona dal controllo del Ministero.
I maghi dello skate
Appurato che la situazione iniziale in cui ci troveremo non è delle più rosee, continuando nel nostro cammino incontreremo dei personaggi, più o meno particolari, che ci faranno da “guida” e da “committenti” nella nostra missione. Cosa che bene o male equivale al gameplay dei vecchi titoli del genere, ma con la differenza di avere un personaggio visibile al posto di un misero obiettivo elencato nella lista To Do. Salvare (leggasi influenzare) nuovi personaggi, significa quindi sbloccare nuove missioni e nuovi obiettivi, cosa che, in soldoni, non cambia quanto siamo soliti vedere in questi frangenti. Da notare invece la possibilità di effettuare grind o semplici passaggi, su piattaforme e zone grindabili che, riconoscibili dal colore verde trasparente, possono essere create e manipolate direttamente dal giocatore tramite l’apposita levetta. Feature che può essere considerata carina e divertente ma che toglie un po’ di realismo allo sport vero e proprio che il titolo cerca di rappresentare. Al voto complessivo, non giova inoltre una fisica non proprio perfetta, che reagisce in maniera a volte eccessiva sia in positivo che in negativo. In questo modo infatti, vengono sfalsate le reazioni che il giocatore si aspetta, e si corre il rischio di trasformare delle semplici sequenze, in momenti di pura follia, demotivanti e deludenti.
La potenza è nulla senza il controllo
Per chi, come il sottoscritto, si è fatto un po’ di gavetta sui giochi di skate legati al nome di Tony Hawks, l’impatto con i comandi sarà leggermente più duro, abituati come si è ad una determinata tecnica di trick e di rotazione. Per i neofiti del genere invece, il tutorial iniziale fornirà il giusto supporto all’apprendimento, dando cosÏ una graduale e veloce curva di apprendimento. Graficamente, Shaun White Skateboarding non spicca in modo particolare. Tutto è costruito per bene e con la cura necessaria, ma il lavoro finale non supera la media delle produzioni recenti, costringendo così a cercare il punto di forza del gioco da un’altra parte. Il comparto audio in compenso, è decisamente gradevole, ed accompagna le nostre “skateate” con una colonna sonora adeguata e sempre in stile. La varietà di effetti sonori campionati inoltre, completa il tutto in maniera ottimale. Concludiamo quindi dando uno sguardo alla sezione multiplayer del titolo, che però, per nostra sfortuna, non aggiunge molto alla già citata modalità di single player. L’esperienza tra l’una e l’altra infatti, non si differenzia di molto, se non per un confronto finale a suon di punti al termine della sessione di skate.