Gli appassionati del genere RTS negli anni ne hanno visti di tutti i colori. Da quelli con ambientazione storica come Age of Empires a quelli fantasy come Warcraft, sono riusciti a conquistare migliaia di videogiocatori nel mondo, rischiando a volte di incappare in un problema comune in questa tipologia di videogame: la ripetitività. Infatti, nonostante molti strategici abbiano una struttura di base più che ottima, sono stati letteralmente smontati dalla critica per la loro mancanza di originalità, riproponendo quindi sul mercato titoli dalle caratteristiche già viste e riviste nel passato.
Ma nonostante questo il genere impazza e, con grande coraggio, Ubisoft propone R.U.S.E. sia su PC che sulle due console Next-Gen PS3 e Xbox 360. I più pignoli, leggendo queste righe, si staranno mettendo le mani dei capelli convinti che per giocare un RTS sia indispensabile un PC con la loro fidata combo di tastiera e mouse ad altissima precisione, ma il titolo sviluppato dal team di Eugen Systems da maestria di se smentendo questa credenza.
I tedeschi? Non sono un problema.
R.U.S.E. è un RTS ad ambientazione storica, che narra le vicente del Tenente Colonnello Joe Sheridan, testimone di molte battaglie della Seconda Guerra Mondiale. Il tutto ha infatti inizio nel 1945, e la guerra sta per finire. Vanno effettuate solo poche azioni belliche e tutto volgerà al suo termine, ma non per tutti questo è un momento semplice. Sheridan infatti si trova in una fase di altissima tensione, anche causa del suo carattere e della sua correttezza morale che sono stati forgiati dalle azioni belliche che ha dovuto affrontare nel suo passato. Così, con un flashback, siamo catapultati due anni indietro, nel 1943, dove Sheridan è ancora un semplice Maggiore. Durante un attacco a sorpresa perdono la vita molti dei suoi superiori e lui, grazie alla sua esperienza e alla sua spiccata capacità nelle strategie militari, riesce a far carriera diventando un pezzo grosso. Tutto sembrava andare per il verso giusto, finchè non venne a galla una verità sconcertante. Tedeschi ed italiani riuscivano ad anticipare qualsiasi mossa e a causare numerose vittime nonostante i piani proposti rasentavano la perfezione. Dopo poco la dura verità: c’è una spia. Un uomo di cui ovviamente non si conosce l’identità, un uomo difficile da stanare, un uomo senza volto: i tedeschi lo chiamano Prometheus.
Tutto ciò che noi faremo all’interno di R.U.S.E. lo vedremo dagli occhi del Tenente Colonnello Sheridan, battaglie comprese. Infatti non saremo sul campo di battaglia vero e proprio, ma muoveremo e daremo i comandi alle nostre truppe su di un plastico situato sopra un tavolo all’interno di una stanza, dove il nostro alter ego ed i suoi colleghi stabiliscono le strategie d’attacco. Tutto questo è molto insolito in un RTS e vedremo quindi, allontanando la telecamera dal terreno di gioco, dei simboli tipici delle mappe come, ad esempio, dei cerchi più piccoli o più grandi a seconda del tipo di truppa che è situata in quel determinato punto. Zoommando invece tutto prenderà vita con un dettaglio maggiore, e vedremo le nostre unità come se fossero dei modellini animati.
Nel corso di ogni missione ci troveremo a dover portare a termine una successione di obiettivi primari, contornati da altri secondari facoltativi ma che, se portati a termine, ci daranno punti extra.
Le tipologie di unità sono molteplici, ma principalmente si dividono in unità leggere, che come detto prima sulla mappa appariranno con dei cerchi di dimensioni più piccole, ed unità pesanti, rappresentate da cerchi più grandi. Per quanto riguarda le truppe avremo le classiche tipologie come ad esempio la fanteria, i carri e le unità aeree, ed ognuna di queste potrà essere prodotta tramite l’apposito comando situato nel Quartier Generale della nostra armata. Inoltre ognuna di queste classi è formata da unità più o meno vulnerabili a determinati tipi di attacchi. E’ perciò necessaria una strategia ben mirata nel posizionamento delle truppe, dove bisogna tener conto di molti fattori. Nonostante ci sia la possibilità di ingrandire e rimpicciolire la visuale a nostro piacimento fino a riuscire a vedere l’intero plastico e una parte della stanza in cui è situato, la scelta migliore per tenere sotto controllo tutta la situazione che è presente intorno alle nostre truppe è una giusta via di mezzo.
Altra caratteristica inedita rispetto ai classici RTS ma che troviamo in R.U.S.E. è la paura delle truppe. Quando infatti vengono sopraffatte dal nemico entrano in uno stato di rotta e scappano per evitare ulteriori perdite sul campo di battaglia.
Per guidare i nostri combattenti alla battaglia i comandi sono molto semplici. Infatti per selezionare le unità utilizzeremo il tasto quadrato, e per muovere ed impartire attacchi basta premere la X. Invece per deselezionare le unità basterà premere il O e saremo liberi di posizionare il cursore altrove.
In R.U.S.E. oltre alla modalità Campagna, avremo la possibilità di giocare anche le modalità Battaglia, dove affronteremo delle schermaglie casuali dove potremo utilizzare tutte e sei le fazioni presenti (Americani, Tedeschi, Inglesi, Italiani, Russi e Francesi), e la Sfida, dove prima di conquistare l’avversario dovremo terminare alcuni obiettivi.
In guerra non ci sono regole
Come in ogni RTS che si rispetti, anche in R.U.S.E. i fattori strategia e astuzia giocano da padrone. A darci una mano avremo però degli aiuti, non troppo corretti ma che in tempi di guerra sono fondamentali per la sopravvivenza del nostro esercito. Ad esempio con la Decrittazione potremo, per 5 minuti, ascoltare tutte le comunicazioni radio emesse dal nemico in una determinata zona da noi scelta, anticipando quindi le loro mosse. Potremo inoltre mandare una Spia nel campo nemico che ci permetterà di individuare per 1 minuto l’idendità delle truppe nascoste, per permetterci anche qui di pianificare al meglio ed in aticipo le nostre mosse.
Ci sono poi azioni che renderanno le nostre truppe più agguerrite e feroci, come il Terrore o il Blitz, che mandano in rotta il nemico prima del previsto, ed obbligano i nostri uomini a combattere sino alla morte. Inoltre anche la semplice truppa di fanteria può dare il meglio di se con delle imboscate per prendere di sorpresa i primi malcapitati che capitano in mezzo.
Una goccia di GDR…nel multiplayer
Vi abbiamo parlato poco fa dei punti accumulati durante le missioni, punti che incrementano con l’uccisione di truppe nemiche, con il salvataggio dei nostri compagni, con il portare a termine obiettivi secondari e con tanti altri fattori che vengono fuori durante le battaglie. Questi vengono utilizzati come dei veri e propri punti esperienza che ci permetteranno di salire di livello, che però non hanno nessuna importanza nella modalità singleplayer, ma avranno il loro peso nella modalità multiplayer online.
Connettendosi al network online infatti, quando andremo a cercare una partita da affrontare con qualche altro comandante sparso per il mondo la scelta ricadrà su avversari dello stesso livello, rendendo quindi ogni partita bilanciata ed evitando di sopraffare o essere sopraffatti con troppa facilità.
Ovviamente in questa modalità la bravura del giocatore nell’impostare la propria strategia d’attacco e di difesa sarà ancora più fondamentale rispetto a ciò che avviene contro la IA del singleplayer.
Soldatini next-gen
Vi abbiamo già parlato della possibilità di zoomare e rimpicciolire la telecamera di gioco, arrivando addirittura sino a vedere il tavolo dove il plastico è stato poggiato e tutto ciò che gira intorno. Potremo infatti notare le paure e i timori dei comandanti che stanno stabilendo la tattica d’attacco, e vederne anche la felicità in caso di vittoria. Il protagonista principale che noi impersoniamo è quindi al sicuro, lontano dal campo di battaglia, ma nonostante questo ci sentiremo lo stesso partecipi di tutto quello che avviene tra il piombo rovente e la polvere che si alza li dove l’azione è in atto.
Avvicinando invece la telecamera potremo arrivare ad una distanza tale da vedere le truppe in ogni loro unità, e vedere gli edifici, le montagne e i campi coltivati dai civili in ogni loro dettaglio. Ovviamente lo stile è una via di mezzo tra realismo e stilizzato, tipico dei plastici che siamo abituati a vedere nei film dove la veridicità del territorio è il più possibile vicino alla realtà mentre le truppe sono rappresentate da pedine simboliche. Insomma, in R.U.S.E. nulla è lasciato al caso.