Il mondo dei rhythm games sembra aver dato ormai molto agli amanti della musica, grazie a titoli prodotti da EA ed Activision che hanno permesso ad esperti e non di potersi cimentare con periferiche che simulano gli strumenti musicali. Così facendo nascono delle mvere e proprie sfide tra aici a chi riesce ad ottenere il miglior punteggio a suon di precisione e prontezza nel muovere le dita. Finora però nessuno aveva mai osato andare oltre, e le periferiche studiate ad-hoc per questi titoli sono sempre state dotate di tasti limitati ad un determinato numero, rendendo quindi l’esperienza videoludica abbastanza complessa ma non al 100% simulativa.
Ubisoft però prova a fare un passo avanti non indifferente, dando la possibilità ai giocatori di poter avere il realismo più totale in un’esperienza musicale e ludica. Per farlo rilascia sul mercato Rocksmith, un titolo che prende dal punto di vista del gameplay alcune caratteristiche già conosciute da altri rhythm ma che permette di suonare….con una chitarra vera!
Il Clapton che è in noi
Per collegare lo strumentro musicale alla console è disponibile in bundle con la copia retail del titolo un apposito cavo, che ha da un lato l’uscita USB e dall’altro il classico jack da collegare alla chitarra elettrica. Una volta aver collegato anche un pad che ci permette la navigazione nei menu di gioco, possiamo iniziare ad entrare nel vivo del titolo selezionando lo strumento che abbiamo tra le mani, che può essere appunto una chitarra o un basso.
All’inizio di ogni traccia vi verrà chiesto di accordare lo strumento, e grazie ad un’apposita schermata vi verrà mostrata la situazione attuale di ogni corda (ovviamente suonandola) e come interagire per modificare il tutto nel migliore dei modi. Questo aspetto è molto importante soprattutto se si decide di suonare brani caratterizzati da accordature non “tradizionali”, e dove soprattutto gli utenti meno esperti potrebbero trovare più difficoltà nell’eseguire nella giusta tonalità il pezzo in questione.
Una volta che viene avviata la canzone vedrete comparire a schermo una “pista” su cui scenderanno le note, proprio come si è visto in Guitar Hero. La loro velocità sarà variabile in base alla traccia selezionata, mentre per quanto riguarda il livello di difficoltà non verrà impostato prima dell’esecuzione, bensì il titolo è programmato per calcolare in automatico la nostra bravura ed adattarsi di conseguenza. Se ci sapete fare inizieranno così ad uscire accordi sempre più complessi e veloci da eseguire, mettendo alla prova l’abilità di chi già suona questi strumenti, mentre questo sistema risulta essere anche un ottimo metodo di apprendimento per chi è alle prime armi.
Inutile dire che lo scopo del giocatore è quello di mettere a segno il maggior numero possibile di note con la giusta tempistica, come è di consueto in tutti i rhythm game. Si nota inoltre anche come l’aumetare della difficoltà corrisponde ad un aumento di punti assegnati per ogni nota portata a segno, utili per superare le varie fasi di gioco. Il titolo infatti è diviso in fasi di qualificazione, in cui dovremo eseguire alcuni brani singolarmante, per poi passare alla prova finale dove dovremo invece eseguire le stesse canzoni di fila, senza nessuna pausa. Noterete sicuramente in queste fasi una scelta poco ponderata da parte della SH, che nelle prime fasi di gioco ha inserito alcuni brani decisamente più ostici rispetto ad altri, che daranno seriamente del filo da torcere ai meno esperti, costretti a ripetere più e più volte lo stesso brano; una calibrazione migliore del livello di difficoltà avrebbe sicuramente agito in maniera positiva sull’esperienza videoludica.
Se, al contrario, siete già esperti nel settore il tutto vi farà estremamente gola, e proprio come succedeva in Guitar Hero il pubblico potrebbe apprezzare le vostre prodezze sonore incitandovi ad eseguire un brano aggiuntivo.
Peccato per la totale assenza di un comparto multiplayer, un’aggiunta che avrebbe sicuramente giovato sia in longevità che per quanto riguarda l’appetibilità del titolo; sfide tra amici online a suon di schitarrate avrebbero sicuramente aumentato il divertimento in generale.
Un musicista in crescita
Una volta aver preso dimestichezza con il sistema inizierete così a portare a termine con successo i primi concerti, alla fine dei quali saremo ricompensati con un quantitativo di punti utili per sbloccare nuovi brani, minigiochi, “periferiche” audio e nuove tecniche. Quest’ultime sono senza dubbio la parte più interessante, dove grazie a dei tutorial avremo la possibilità di studiare, nel vero senso della parola, effetti sonori come l’hammer-on, il sustain o il pull-off, il tutto grazie ad alcuni brani appositamente inseriti nel titolo. Inoltre i vostri premi saranno maggiori se il risultato finale di ogni esibizione rasenterà l’eccellenza, ed in tal caso avrete come ricompensa la possibilità di aggiungere effetti sonori al sound del vostro strumento.
Vi abbiamo parlato poco fa anche dei minigiochi man mano sbloccabili, che risultano essere un metodo divertente per migliorare la tecnica con lo strumento, nonchè in alcuni casi giocano un ruolo fondamentale per aumentare la prontezza di riflessi per cambiare velocemente nota. Tra questi ad esempio troviamo Ducks, un minigame in cui avremo lo schermo diviso in tante piste quanti sono i tasti della chitarra, e quando in una di queste vedremo uscire una papera dovremo sparargli suonando la nota relativa a quella determinata posizione. Inizialmente questi piccoli passatempo sembreranno un qualcosa di inutile, ma dopo un pò vi renderete conto che grazie al loro inserimento nel titolo la software house è riuscita a dare un tocco di variabilità ed anche un metodo di apprendimento più divertente rispetto ai classici esercizi sonori.
Spaccate i timpani ai vicini!
Dal punto di vista tecnico, in Rocksmith ovviamente l’attenzione va data maggiormente al comparto audio. Questo titolo, arricchito con una tracklist che spazia per più e più generi, riesce a dare emozioni con i suoi brani provenienti dai gruppi più famosi della storia musicale. Si spazia infatti con i Nirvana, i Muse, i Radiohead, Eric Clapton e tanti altri per accontentare i gusti di ogni chitarrista e non, tutti riprodotti e campionati in modo eccellente e che danno il miglior risultato se avete la vostra console collegata ad un impianto audio con i fiocchi, oppure a cuffie ad alte prestazioni se i vicini si lamentano del troppo rumore.
Abbiamo però riscontrato alcuni problemi che sicuramente daranno fastidio ai principianti del genere, problemi che riguardano la modalità che viene utilizzata dal titolo per individuare la nota da suonare; spesso infatti è abbastanza ostico capire al volo su quale tasto andare a premere la corda, soprattutto nei brani che necessitano di una velocità d’esecuzione maggiore.
Infine, se riscontrate dei problemi di sincronia tra il vostro strumento e la console, il team di sviluppo ha ben pensato di inserire un sistema di calibrazione utilissimo per riuscire a modificare eventuali ritardi in modo da eseguire alla perfezione ogni brano.