E’ stata Valve a scoprire e proporre nel mondo videoludico il titolo Portal, puzzle game dai tratti originali che ha saputo sconvolgere il settore soprattutto grazie ad un gameplay semplice ma allo stesso tempo accattivante. Il suo punto di forza è stato infatti la possibilità di sfruttare poche azioni in molti modi differenti, rendendo vario ogni livello che il videogiocatore andava ad affrontare che ovviamente aumentava man mano di difficoltà.
Tutto questo era condito da una trama semplice, e forse anche poco percettibile, che però riusciva a dare un filo logico e sensato al susseguirsi dei vari step che si andavano ad affrontare.
Dopo aver quindi lasciato il segno tra i videogiocatori ecco che Valve ci sforna un sequel su console Next-Gen, e dopo circa quattro anni dalla sua prima uscita Portal si ripropone cercando di innovarsi senza però cambiare i tratti che tanto lo hanno reso famoso.
Spazio alla trama!
Le prime differenze tra i due capitoli di Portal si notano sin da subito affrontando la campagna singolo giocatore, dove a differenza del primo episodio in cui bisognava indagare su ciò che era accaduto nei laboratori di Aperture Science, in questo sequel la story-line ci viene proposta senza troppi misteri andando avanti nei vari capitoli, fino ad arrivare al nono (dopo circa 10-12 ore di gioco) con un finale che lascia i videogiocatori con molte domande, che fanno pensare alla produzione da parte di Valve di un terzo capitolo della serie.
In Portal 2 però avremo le risposte ai dubbi che il primo capitolo ci ha lasciato; riusciremo infatti a comprendere cosa è Aperture Science, il perchè la protagonista Chell dopo esser riuscita a scappare con fatica dai laboratori è voluta tornare sui suoi passi, e quali sono le origini di GlaDOS, entità artificiale dalle mille facce che alterna il suo porsi con la protagonista, passando a volte da amica a nemica e viceversa.
In questo secondo capitolo saremo inoltre accompagnati e spesso aiutati da Wheatley, piccolo droide dalla forma sferica che ci strapperà molti sorrisi grazie al suo lato comico e ci sorprenderà con i suoi numerosi colpi di scena.
E’ quindi questa schiettezza di informazioni che forse differenzia i due capitoli della serie di Valve; infatti, in questo secondo capitolo, saremo inondati da dialoghi, scritte sui muri e messaggi pre-registrati che inizialmente sembrano non avere connessioni tra loro, ma man mano che si va avanti con la storia risultano avere invece molti legami e l’intreccio narrativo sarà sempre più chiaro.
Inoltre, per dare a Portal 2 una longevità ancora più ampia, Valve ha inserito una modalità cooperativa dove un’ulteriore campagna prosegue la story-line in parallelo a quella del singolo giocatore, concentrandosi però sulla complessità degli enigmi piuttosto che sulla trama.
Tutto questo è un fattore molto apprezzato, soprattutto perchè si nota un impegno da parte della software house di dare un maggior rilievo alla trama, cosa non del tutto comune in un puzzle game. Nonostante questo però a volte si incappa in frangenti poco coinvolgenti e ripetitivi, soprattutto nella parte centrale del single-player, dove sessioni di gioco troppo lineari che ci fanno passeggiare tra le rovine o dialoghi a volte non troppo indispensabili ai fini della trama rallentano il ritmo del titolo.
Puzzle mania
Parte cruciale della serie Portal sono gli enigmi, e chi ha già provato il primo capitolo della serie si troverà sicuramente avvantaggiato visto che il gameplay è rimasto praticamente invariato, tranne per qualche aggiunta di elementi che contribuiranno a renderli più difficili.
Facciamo però una breve spiegazione sul gameplay di Portal 2 per chi è nuovo di questo titolo. Come vi abbiamo già detto in precedenza siamo di fronte ad un puzzle game in prima persona, dove la protagonista Chell è “armata” da uno strano congegno che è in grado di aprire due portali, uno d’ingresso ed uno d’uscita, su alcuni tipi di materiali. Oltre a questo sarà possibile, sempre tramite la portal gun, afferrare dei cubi che andremo ad utilizzare per schiacciare dei pulsanti a terra che aprono le corrispettive porte, o per deviare fasci laser che ci aiuteranno a distruggere alcune torrette mitragliatrici (unici nemici presenti nel titolo) o ad attivare ulteriori congegni. Non c’è altro da aggiungere, ci ritroveremo infatti in delle stanze vere e proprie dove la sfida sarà quella di riuscire ad arrivare fino all’uscita, utilizzando a dovere i portali.
La Valve ha inoltre aggiunto in questo secondo capitolo alcuni liquidi che potremo utilizzare da circa metà campagna single player; questi avranno rispettivamente tre funzioni diverse che sono quella di far saltare più in alto Chell, quella di accelerargli i movimenti, mentre l’ultimo da la possibilità di trasformare le pareti inutilizzabili in zone dove sarà possibile aprire portali.
Andando avanti con le varie stanze vi renderete conto come il livello di difficoltà per superare gli enigmi aumenta man mano, ma nonostante questo Valve è riuscita comunque a dare un senso di semplicità assoluta per l’apprendimento di tutto ciò che ruota intorno al gameplay di Portal 2.
Portal al quadrato
In Portal 2 non è presente alcuna modalità multiplayer in cui bisogna affrontare altri videogiocatori, bensì c’è la possibilità di affrontare in modalittà cooperativa a due persone un’avventura parallela a quella single player. Consigliamo vivamente di affrontarla dopo aver terminato la campagna principale, in quanto nelle stanze che affronterete in questa modalità coop l’aspetto che più prevale è quello puzzle, contornato da una trama davvero sottile ma comunque gradevole da seguire.
Ovviamente troveremo sin dalla prima stanza tutti i componenti presenti nel gameplay di Portal 2, quindi i liquidi di cui vi abbiamo parlato prima, i cubi, i laser e via dicendo. La cosa che però rende davvero interessante questa coop è la possibilità di utilizzare quattro portali, due per ogni giocatore, dando molta importanza al fattore gioco di squadra che in alcune occasioni necessita anche una sincronia notevole tra i due protagonisti. E’ per questo che il miglior modo per godersi questa modalità è senza dubbio in locale, in split-screen con un amico…divertimento assicurato.
Troppo semplice, ma funziona uguale
Passiamo ora a parlare del comparto tecnico di Portal 2, unico settore in cui possiamo fare qualche lamentela. Il motore grafico utilizzato è il Source Engine, sfruttato a dovere da altri titoli meno recenti, e non riesce ormai a stare al passo con i dettagli grafici che siamo abituati a vedere in questi ultimi tempi. Cosa che poi contraddistingue Portal 2 da altri titoli è la necessità di dover scrutare ogni angolo dell’ambientazione per poter trovare la giusta via per arrivare all’uscita della stanza, ed è qui che si fa caso ai punti dolenti della grafica. Le texture sono poco dettagliate, a volte quasi piatte, e si ripetono in modo troppo evidente. Gli spazi di gioco sono molto ampi ma il dinamismo all’interno di questi è praticamente pari a zero.
Altro discorso invece per quanto riguarda il motore fisico, che gestisce ottimamente sia i materiali quando sono sottoposti a qualsiasi tipo di movimento, sia i fluidi con cui il videogiocatore potrà interagire.
Passando invece al comparto audio la qualità non è calata affatto rispetto al primo capitolo, anzi riesce a mantenere l’eccellente livello regalando un doppiaggio in inglese praticamente perfetto, con voci caratteristiche per ogni personaggio. I sottotitoli li troverete anche in italiano, anche se a volte sono un pò fastidiosi da leggere a causa della loro lunghezza eccessiva. In Portal 2 non troveremo infine una vera e propria colonna sonora, ma le nostre “avventure” saranno accompagnate da musiche di sottofondo e di accompagnamento gradevoli da ascoltare.