Arriva sui nostri schermi Naruto Shippuden Ultimate Ninja Storm 3, quarto capitolo della serie a giungere su PS3 (dopo il poco fortunato Generations). CyberConnect2 sarà stata in grado di replicare il successo del secondo capitolo ed accantonare le dinamiche limitate di Generations o ci troviamo di fronte ad un miscuglio dei capitoli precedenti? Scopriamolo insieme.
La leggenda di un eroe
Chi segue il Manga o l’Anime sa già cosa è accaduto dopo la fine di Ultimate Ninja Storm 2, mentre tutti gli altri lo scopriranno grazie a questo terzo episodio videoludico che riprende la narrazione esattamente da dove era stata interrotta nel capitolo precedente. Inizialmente non avremo immediatamente a che fare con Naruto ed i suoi amici, bensì con il Quarto Hokage, impegnato ad impedire alla Volpe a Nove code e ad un uomo mascherato (che reincontreremo per tutta la trama) di distruggere il Villaggio della Foglia. Le vicende ci porteranno a combattere e ad esplorare (poco in realtà) diversi paesaggi e zone già viste nella serie Animata, ricche di particolari e riprodotte fedelmente, e ad interpretare personaggi diversi a seconda della situazione e dei combattimenti che dovremo affrontare.
Da fan della saga animata ho trovato il titolo fin troppo prolisso nella narrazione di episodi non fondamentali e spiegati con un’eccessiva minuzia, in certi casi anche in modo superiore a quanto avviene con l’anime; alcuni capitoli sono composti principalmente da questa tipologia di avvenimenti, lasciando in disparte sia la parte giocosa classica che i fantastici momenti in Quick Time Event che hanno reso possibile, nonchè estremamente godibile, il precedente capitolo.
Detto questo, la longevità della trama principale si attesta sulle 13 ore, alle quali vanno a sommarsi tutte le side quest e tutti gli incarichi secondari ottenibili e completabili dopo il completamento del titolo e la modalità multiplayer.
Picchiaduro ad incontri? Dinasty Warrior? Heavy Rain?
I lavori di CyberConnect2 si sono sempre distinti dalla massa per la commistione di generi al loro interno, coadiuvati da una spettacolarità degli scontri che ha pochi eguali. In questo terzo capitolo la varietà si è ampliata ulteriormente, ma con risultati non sempre eccezionali.
Gli scontri in stile picchiaduro la fanno da padrone, mantenendo l’inquadratura angolata e dietro le spalle di uno dei due contendenti come già accadeva nel precedente episodio. Differente è, in questo seguito, la modalità di gestione della schivata (o sostituzione che dir si voglia), che ora è gestita da una diversa barra che ne permette fino ad un massimo di 4 consecutive, per poi dover attendere un esagerato tempo di ricarica per poterle effettuare nuovamente.
Gli eventi QTE sono stati ridotti ai soli scontri principali, non presenti in tutti i capitoli, quando, a nostro avviso, potevano essere effettuati in molti degli scontri che abbiamo affrontato durante la nostra prova. Fa capolino la prima novità durante questi scontri, ossia la presenza delle “Secret Action”, azioni particolari che, se attivate, sbloccano un mini-filmato o una mini immagine che richiama a vecchi scontri già accaduti o a parti dell’anime. Invariato il resto del gameplay, presentando al solito un solo tasto per gli attacchi in corpo a corpo, un tasto per la ricarica del chakra, uno per il lancio degli shuriken ed uno adibito al salto, oltre ai soliti 4 item rapidi utilizzabili in qualunque momento dello scontro ed associati alla croce direzionale; i grilletti sono rispettivamente adibiti a parata e schivata/sostituzione mentre i dorsali permettono di richiamare i compagni in supporto al combattimento, se presenti.
La parte esplorativa, in questo capitolo ridotta all’osso fino al completamento dell’avventura, si svolge con i canoni standard della saga, ossia controllando un personaggio e girovagando liberamente per ambienti pre-renderizzati di ottima fattura, dove però stonano tutti i personaggi e gli oggetti interattivi, colpa probabilmente di una bassa risoluzione di questi ultimi e di un non ottimo lavoro di texturizzazione, oltre che di un aliasing ancora oggi troppo presente e marcato.
Infine è stata inserita una modalità di combattimento che può ricordare, a grandi linee, la saga di Dinasty Warrior; ci troveremo a combattere in arene e mappe limitate ed a senso unico con molteplici avversari, sopra le cui teste vedremo una barra che ne indica i punti salute rimanenti e saremo dotati di Lock On. Il sistema funziona e ci permette di fronteggiare, con disinvoltura, scontri altrimenti difficilmente portabili in un titolo di questo genere. Purtroppo anche questo sistema presenta delle falle, come una telecamera che spesso perde di vista il bersaglio agganciato o presentando grossi problemi di bilanciamento verso la fine dell’avventura.
Altra succosa novità riguarda l’approccio agli scontri, che in alcuni casi può essere cambiato; in questi casi l’azione si ferma e ci viene chiesto di effettuare una “Decisione Finale“, che consiste nell’affrontare uno scontro da due diverse prospettive, da Eroi o da Leggende. Oltre ad influenzare l’approccio allo scontro successivo, avremo a dispozione un set di oggetti rapidi diversificati a seconda della nostra scelta e acquisiremo punti esperienza Eroe o Leggenda a seconda del percorso che decideremo di intraprendere. Come è ovvio aspettarsi, gli item più potenti del gioco saranno spesso presenti solo per il set Leggenda, che prevede anche scontri ben più caotici e difficili della controparte eroica.ù
La Guerra Online
Altro aspetto focale del titolo è la modalità multigiocatore, disponibile sia online che in locale, presentando un discreto numero di modalità e di personalizzazioni; appena accederemo al multiplayer potremo modificare la nostra scheda personaggio con immagini e carte ninja sbloccate durante la trama, per rendere il nostro “biglietto da visita” veramente unico. Ad ogni incontro vinto guadagneremo dei punti che permetteranno di sbloccare oggetti e personalizzazioni aggiuntive raggiunto un determinato quantitativo.
Ovviamente la parte online del titolo è completamente orientata sulla componente picchiaduro, presentando solo incontri uno contro uno, con un massimo di due supporti selezionabili. Le modalità, oltre alla classica partita veloce, comprendono le partite del giocatore, la modalità infinita e la guerra, e se per le prime due non è necessaria alcuna spiegazione bisogna spendere un paio di righe per le ultime citate. La modalità infinita altro non è che una serie di incontri dove si prosegue solo finchè si vince, affrontando avversari umani uno dopo l’altro. La guerra invece ci inserisce in una “stanza” dove ci sono fino ad otto contendenti a sfidarsi, eliminando di volta in volta i perdenti e permettendoci di selezionare il nostro avversario tra quelli attivi. Il sistema funziona ed il gameplay, veloce e dinamico, ben si presta al multiplayer, per non parlare del roster dei personaggi, che supera tranquillamente i cinquanta selezionabili
Il problema più grosso del titolo è il netcode, già grave intoppo del capitolo precedente. Se deciderete di cercare una partita online preparatevi a fare almeno 3/4 tentativi prima di riuscire ad entrare in una stanza che non risulti inacessibile o occupata, e pregate di trovare persone con una connessione ottima altrimenti vedrete combattimenti nei quali i vostri comandi arrivano all’avatar su schermo con più di un secondo di ritardo. Speriamo in una patch correttiva quanto prima.
Altro problema non indifferente è il bilanciamento dei personaggi presenti; nel roster sono compresi personaggi con abilità e modi di combattere personali, che evidentemente non sono stati correttamente bilanciati, andando a favorire troppo i personaggi agili e veloci o i personaggi dotati di attacchi principalmente a distanza. Il numero esiguo di schivate effettuabili vi renderà presto vittime di quei giocatori che sfruttano questi errori di bilanciamento a loro vantaggio, umiliandovi con perfect nei quali voi avete premuto solo il tasto di schivata per quattro volte.
Anime interattivo?
L’aspetto estetico del titolo richiama in tutto e per tutto la serie animata, riprendendone stile e colori, ed utilizzando i doppiatori originali (se si imposta la lingua sul giapponese); il titolo non è doppiato, come da consuetudine, ma ottimamente sottotitolato in italiano, salvo per la traduzione di alcune parole che suonerebbero meglio se lasciate nella lingua madre. Il titolo sicuramente non spreme la potenza dell’attuale generazione, presentando modelli ottimamente realizzati ed animati sia nelle fasi di esplorazione che in quelle di combattimento, ma rimanendo afflitto da una mole indicibile di Aliasing, sempre e solo sui personaggi e sugli elementi interattivi, andando a sporcare un quadro altrimenti di grande pregio. Inoltre il motore è stato portato oltre i propri limiti, presentando qualche incertezza di troppo durante i combattimenti più convulsi e caotici.
Per quanto riguarda le scene animate, ci troviamo di fronte ad un lavoro ineccepibile, sia che siano prese dall’anime, sia che siano state realizzate con il motore del gioco.
Il comparto audio, oltre a presentare tutti i doppiatori originali, presenta anche tutte le musiche originali, tra le quali spicca il main theme del menù di caricamento, veramente di ottima fattura.