Sulle nostre console tornano il sangue, le teste e gli arti mozzati. In poche parole torna una violenza mai vista prima, in due parole torna l’intramontabile Mortal Kombat!
Inutile girarci intorno, dal suo esordio nel lontano 1992 la serie Mortal Kombat ha sempre fatto discutere. Non tanto per la sua grafica o giocabilità, che comunque hanno lasciato il segno e rinnovato il genere, ma l’attenzione dei giocatori era rivolta all’aspetto che più ha reso famoso il gioco: le fatality e l’enorme violenza gratuita offerta dal titolo. Mai un gioco fu tanto cruento, ed era proprio questo che attirava e che dava soddisfazione al giocatore alla fine di uno scontro vittorioso. Negli anni il trend non è cambiato, e di capitoli ne sono stati fatti tanti, alcuni con più bassi che alti a dire il vero. Ma la casa di sviluppo NetherRealm ha avuto il coraggio di prendersi la responsabilità di riportare in auge in questa next-gen una pietra miliare del mondo videoludico. Se ce l’avrà fatta o no lo scoprirete leggendo questa recensione, ma una cosa possiamo assicurarvela fin da subito, tanta violenza in un videogioco non si era mai vista prima! E questo, visto il titolo di cui stiamo parlando, è già un buon punto di partenza!

Che il torneo abbia inizio!
In realtà oltre al torneo ci sono tantissime altre modalità nel titolo sviluppato dai ragazzi di NetherRealm Studios, e questo assicura una longevità fuori dal comune per un picchiaduro nudo e crudo. Innanzitutto si può optare per il classico combattimento a scalata reso famoso in sala giochi, e intraprenderlo anche in modalità tag team. Poi fa la sua comparsa la modalità storia (di cui parleremo fra poco), la torre delle sfide, la sezione allenamento con un semplice tutorial per imparare i comandi di gioco ed allenarsi con combo e fatality, ed ovviamente il comparto multiplayer per sfidare i giocatori da tutto il mondo. Ognuna di queste modalità risulta profonda, divertente e ben articolata. La modalità storia ne è l’esempio lampante, in quanto una volta intrapresa non si limiterà a farvi affrontare semplicemente un nemico dopo l’altro. Più che un picchiaduro sembrerà vivere una vera e propria avventura condita da una trama profonda e ricca di colpi di scena, e oltretutto, decisamente lunga. Si parte con una classica presentazione, una strana visione del futuro percepita da Raiden, che lo riporterà poi nel presente giusto in tempo per assistere all’inizio del torneo. La storia è divisa in ben 16 capitoli, e ognuno di essi si focalizzerà sugli avvenimenti di ogni singolo lottatore che poi andranno a intrecciarsi con il resto della trama. I duelli sono intervallati da cut-scene in-game, che spiegheranno l’evolversi della vicenda. Come già detto ciò che colpisce di più è la profondità fuori dal comune, e i numerosi colpi di scena offerti da tale modalità sono il suo vero punto forte, soprattutto se si pensa che stiamo parlando di un piacchiaduro, e quindi un titolo che in “teoria” non necessiterebbe di una tale complessità. Eppure i programmatori hanno dato molta importanza a questo aspetto offrendo al giocatore una storia accattivante, in grado di catturare il giocatore fin dai primi minuti di gioco.
Ma una volta completata tale modalità al giocatore ne viene offerta subito un’altra, di uguale spessore e probabilmente ancora più divertente. Si tratta della torre delle sfide, 300 per l’esattezza (si avete capito bene), che metteranno a dura prova le vostre abilità. Si parte dal gradino più basso per poi risalire la torre a suon di scontri, che daranno ad ogni vittoria una ricompensa in denaro da poter spendere nella Kripta. Ciò che rende particolare questa modalità è la varietà di sfide, che nonostante il gran numero non cade nella trappola della ripetitività e si attesta su ottimi livelli, e la loro capacità di divertire ed allo stesso tempo di mettere alla prova anche il giocatore più preparato. Qualche esempio? Affronterete duelli in tag-team, oppure dovrete vedervela con 3 o 5 avversari (uno alla volta o tutti insieme), combatterete sotto sopra, senza testa o senza braccia ed anzi, alle volte dovrete lanciare i vostri arti per ferire l’avversario! In certi casi alcune vostre abilità come parate, combo o mosse speciali verranno disattivati, oppure solo determinati attacchi avranno effetto sull’avversario. Oltre a tutto ciò affronterete sfide di forza, riflessi, attacco o fortuna, in cui una slot machine determinerà l’avversario da battere, e toglierà o aggiungerà determinati upgrade ai combattenti. La scalata è lunga, ma le prime 100 sfide sono abbastanza semplici da superare, da lì in poi però il gioco si fa duro e un pelo di frustrazione comincia a venire a galla, anche se questo non fa altro che aumentare la soddisfazione una volta portata a termine la sfida!

Finish Him!
Che mondo sarebbe senza fatality? Sicuramente un mondo meno violento, ma d’altronde un Mortal Kombat che si rispetti non può farne a meno. Proprio per questo le mosse finali di ogni personaggio sono state riviste, anche se quelle storiche sono rimaste, con grande gioia di ogni appassionato. Il gameplay  ci è parso ottimamente bilanciato, ben strutturato e profondo. È stato rivisto certo, ma l’anima dei vecchi Mortal Kombat è rimasta praticamente intatta, sembra di fare un tuffo nel passato mantenendo però il livello tecnico odierno. I tasti sono quelli classici, e sono adibiti a due tipi di pugni e calci, parata e prese (due per ogni personaggio). Le combo sono abbastanza semplici da effettuare, e non lunghissime, ma danno il meglio di sé quando il nemico è in aria e quindi privo di difese. Ogni combattente ha delle “special moves” che sono poi i suoi marchi di fabbrica, come l’arpione di Scorpion o l’Ice Ball di Sub-Zero giusto per citare i più famosi. Ma la vera novità del titolo risiede negli X-Ray Attack. Subendo o infliggendo colpi si riempirà una barra in basso a sinistra divisa in tre segmenti, una volta piena premendo R2 ed L2 si attiverà un attacco diverso per ogni personaggio, che se andrà a segno ci mostrerà durante i colpi portati a segno le ossa rotte e gli organi colpiti del malcapitato di turno! Sono mosse molto potenti, e che vanno eseguite nel momento giusto per non rischiare di sprecarle, in quanto possono ribaltare le sorti di un incontro. Le Fatality invece sono come al solito il fiore all’occhiello di Mortal Kombat, all’inizio ne potrete utilizzare una per ogni personaggio, ma spendendo i soldi ottenuti nella Kripta ne sbloccherete altre, e con loro nuovi costumi, immagini, bozzetti e musiche inedite. Alcuni combattenti come Scorpion e Sub-Zero ne hanno addirittura tre, più le Fataliy relative agli stage e una babality.

Botte, sangue, violenza….in next gen
Era da tempo che un Mortal Kombat non si presentava così bene dal punto di vista tecnico, e questo dimostra quanto lavoro ed impegno ci hanno messo gli sviluppatori. Partiamo subito col dire che i modelli poligonali sono realizzati ottimamente, le animazioni sono fluide ma presentano una lieve sensazione di “scattosità”, aspetto che però è tipico della serie e che noi crediamo sia stato voluto dai programmatori ed è, a nostro parere, una scelta che ha pagato. La palette dei colori è vivace senza essere eccessiva. Le texture sono molto ben realizzate ed si nota la qualità dell’alta definizione, mentre gli effetti di luce che variano da scenario a scenario vantano una cura notevole. Inoltre sono proprio gli stage, nonostante siano in 2D con un finto effetto tridimensionale, che esaltano ancora di più i personaggi. Oltre ad essere molto vari e numerosi (ben 28), vantano anche alcuni elementi di contorno in movimento, seppur non interattivi, come ad esempio auto che attraversano l’area di combattimento, aerei che solcano il cielo, o altri personaggi alle prese con il loro scontro che si possono ammirare in lontananza nello stage “La fossa”.
Ciò che invece ci ha colpito sono le ferite inferte al nemico o che vengono subite e che si ripercuotono sull’aspetto visivo di ogni personaggio. Il sangue esce a fiotti ad ogni colpo, questo porterà a sporcare lo stage di gioco ed i vestiti, che potranno anche essere rovinati o ridotti a brandelli dopo uno scontro particolarmente violento e duraturo. Inoltre i colpi ricevuti si ripercuotono sul personaggio di turno e non sarà difficile vederlo con l’occhio gonfio, la faccia ricoperta di sangue o tagli da tutte le parti.

Fatality online…che soddisfazione!
Il comparto multiplayer vanta uno sviluppo semplice, ma ben realizzato con tutto il necessario per divertirsi praticamente all’infinito con i vostri amici online. Si può partecipare a scontri classificati e non, aumentando quindi il proprio punteggio, oppure creare da zero una stanza o unirsi a quelle già presenti. I vostri progressi saranno visibili tramite le apposite ed immancabili statistiche personali o le classifiche online. Abbiamo però notato, nel caso in cui si cerchi un match classificato, un’attesa un po’ eccessiva prima che il gioco riesca a trovare un avversario. Crediamo che il tutto sia dovuto a server un po’ intasati, o al fatto che il gioco sia uscito da poco. Nonostante questo per ovviare al problema basta unirsi a una delle tante stanze presenti, in cui vi basterà lanciare una sfida a un giocatore per iniziare lo scontro!

RASSEGNA PANORAMICA
Aspetto Tecnico
9.5
Gameplay
9.5
Trama
9.0
Intrattenimento
9.0
Antonio Loparco
Videogiocatore sin da piccolo, ho iniziato ad addentrarmi nel mondo videoludico con Amiga600. Pian piano ho provato varie piattaforme fino all'acquisto della prima PlayStation che è rimasta da sempre la mia console preferita.
mortal-kombat-recensioneNonostante la popolarità della serie non è affatto facile riportare in auge un titolo come Mortal Kombat, ripensando soprattutto a qualche tentativo poco riuscito nel passato. Mantenere poi allo stesso tempo lo spirito e l'anima del gioco ma condirlo con tutto ciò che offre questa next-gen è doppiamente difficile. Si rischia di snaturarlo, di perdere le linee guida che hanno portato così tanto successo al picchiaduro più violento di sempre. Per fortuna i ragazzi di NetherRealm sono riusciti senza ombra di dubbio a fare un lavoro egregio. Hanno fatto sembrare tutto molto facile, prendere i punti di forza della serie e trasportarli sulle console di nuova generazione. Sembra la naturale evoluzione tecnica di un titolo del passato, un’evoluzione così perfetta che mette in ombra tutti i tentativi fatti in passato. Giocando viene da pensare che il vero Mortal Kombat in next-gen non possa essere che questo. Pregi tantissimi, difetti qualcuno, d'altronde inevitabili dato che la perfezione non esiste. Difetti che però riguardano perlopiù l'aspetto multiplayer e che non tutti hanno riscontrato, come qualche sporadico lag e un'attesa un po' sopra le righe nella ricerca di un match. Probabilmente tutto verrà risolto col tempo e qualche aggiornamento, quindi crediamo che non ci sia affatto da preoccuparsi. Tutto il resto si pone ben al di sopra della media, sia sotto l'aspetto tecnico che di giocabilità. Lo stile è inconfondibile, il gameplay familiare e la longevità (grazie alla torre delle sfide e modalità annesse) va oltre ad ogni più rosea aspettativa. Il titolo si era presentato con molta umiltà, deciso a far bene, e gli sviluppatori erano ben consci di sostenere un peso rilevante dovuto alla fama della serie, e che critica e fans li avrebbero giudicati seriamente trattandosi di un titolo entrato nei cuori di molti giocatori. Ma oggi, a prodotto finito, possiamo asserire con sicurezza che la prova è stata superata a pieni voti. I fans lo ameranno, i bei ricordi di tante battaglie in sala giochi riaffioreranno, mentre chi è rimasto in una caverna negli ultimi 20 anni e si avvicinerà per la prima volta al titolo rimarrà a bocca aperta per la qualità ed il divertimento che offre. Torna quindi la violenza nuda e cruda, il sangue a fiotti e le Fatality; che il Mortal Kombat abbia inizio!

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