Sul mercato videoludico attuale, quello quindi della next-gen, è presente una quantità di FPS da far rimanere davanti agli scaffali il videogiocatore con l’imbarazzo della scelta per molto tempo. Il problema però è capire quel è quello di qualità, che ti fa rimanere incollato allo schermo per ore ed ore arricchito anche da una componente online ben strutturato. E’ anche quindi difficile per le software house del settore capire come stupire e distinguersi nella massa.
THQ ha deciso di imbattersi in questa ardua sfida, proponendo un titolo sviluppato dal team di Kaos Studios. Stiamo parlando ovviamente di Homefront, titolo che ha sempre fatto parlare di se per la sua storia che viene proposta nella modalità single player, dove gli sviluppatori hanno promesso un’immersione totale del videogiocatore. Sarà stato centrato l’obiettivo?

Un mondo da salvare
Le avventure di Homefront si svolgono nel 2027, e l’ambientazione ritrae uno scenario simile a quello dei giorni nostri ma con qualche segno di progresso tecnologico futuristico. Il tutto inizia con un lungo filmato iniziale che ci mostra gli eventi che avvengono a partire dal 2011, dove le Nazioni Unite effettuano alcune sanziE’ Eoni sullo sfruttamento di armamenti nucleari ai danni della Corea del Nord, fino ad arrivare al punto in cui parte la nostra avventura.
Quello che però sta stravolgendo di più la situazione mondiale è la Repubblica Coreana, dove le due nazioni che sinora son state sempre divise si uniscono sotto il comando del dittatore Kim Jong-un. Nel frattempo negli Stati Uniti la situazione non è delle migliori, in quanto una crisi sociale ed economica partita dall’aumento del prezzo del petrolio sta logorando il paese. Le cose però vanno via via peggiorando, in quanto il Texas ricco di petrolio decide di separarsi e di vivere con le proprie forze, mentre il Canada decide di tagliare i ponti con gli statunitensi, che stanno combattendo anche con un’epidemia che manda in rotta l’intero paese costringendo il governo a dichiarare la legge marziale.
Intanto il perfido Kim Jong-un decide di espandere i propri territori conquistando gli stati circostanti, fino ad arrivare appunto agli Stati Uniti approfittando della situazione di grande disagio. Gli americani devono quindi dar conto ad un’altra minaccia, dove gli invasori coreani li costringono a vivere in ghetti sempre più squallidi e molti di loro vengono anche uccisi.
E’ qui che entriamo in gioco noi, nei panni del pilota di elicotteri Robert Jacobs che, sorpreso dai nemici in casa sua, viene catturato per essere assoldato tra le linee coreane. La fortuna vuole che un gruppo di ribelli riesce a liberarlo, e senza troppe chiacchiere lo convincono ad unirsi alla loro causa.
Ci faremo così conoscere sempre di più nelle linee ribelli, diventando uno degli elementi più importanti. Non vogliamo svelarvi altro della trama, ma vi diciamo che la story-line è stata capace di stupire con alcune scene molto violente e crude, ma non ha eccelso in profondità a causa dei personaggi dotati di poco carisma, fatta eccezione per Connor che ha la parte del compagno “pazzo scatenato” dal grilletto facile.

Adrenalina concentrata
Homefront si presenta come un FPS da una struttura semplice, con un sistema di comandi tipico del genere ed i livelli dalla linearità accentuata. Il ritmo delle azioni è molto elevato, grazie a sequenze in cui avremo davanti a noi molti avversari che eseguiranno una serie di azioni scriptate che faranno salire l’adrenalina al videogiocatore. Queste scene si alternano però con altre sequenze più lente, in cui in momenti di calma potremo parlare con personaggi non giocanti per raccogliere maggiori informazioni e per approfondire la situazione del posto in cui ci troviamo. Questi eventi si susseguiranno l’uno con l’altro con un ritmo incalzante, complice anche la longevità non troppo elevata (circa 5/6 ore di gioco a media difficoltà) che concentra il tutto in poco tempo. Sono inoltre presenti vari tipi di azioni, da quella frenetica dove dovremo sparare raffiche all’impazzata a quelle stealth, per passare a bordo di veicoli più o meno corazzati.
La linearità del titolo però è un’arma a doppio taglio, da una parte si vorrà andare sempre più avanti per arrivare alla fine in fretta, dall’altra si riduce notevolmente sia la libertà decisionale del videogiocatore che la voglia di ripetere il titolo più volte a causa proprio della mancanza di nuove aree esplorabili e di poca personalizzazione dell’approccio alle battaglie.
Per quanto riguarda l’intelligenza artificiale sia i nemici che i nostri compagni si comportano in modo più che buono, anche se non eccelso. Sicuramente per i più esperti è consigliato di impostare una difficoltà maggiore per avere sin da subito una sfida più intensa e ardua.

Schioppi in compagnia
Ad aumentare la longevità di è presente una modalità multiplayer online, che prende spunto da altri titoli già sul mercato ma propone anche nuovi buoni spunti. Le modalità di gioco sono due: Deathmatch a Squadre a sedici giocatori, e Ground Control, che prevede la conquista di deterinati punti sulla mappa e il controllo di questi fino alla fine del turno di gioco. Entrambe le modalità è possibile giocarle utilizzando il Battle Commander, che consiste nella selezione da parte della CPU dei giocatori più pericolosi che saranno obiettivi da eliminare; una volta buttati giù avremo a disposizione un buon quantitativo di Battle Point, di cui vi spiegheremo l’utilità a breve.
Per quanto riguarda la tipologia del sistema di gioco non si discosta molto da quanto già visto in altri titoli. Mappe di buone dimensioni, possibilità di utilizzare mezzi e di personalizzare le classi andando avanti con i livelli e sbloccando abilità e armi con relativi potenziamenti. Cosa che però è stata aggiunta in Homefront sono i Battle Point, che sarà possibile acquisirli in base all’andamento che avrete nelle partite e che permetteranno di acquisire due oggetti che cambieranno il vostro assetto ad ogni partita; potremo infatti decidere di scegliere un oggetto iniziale che può esserci utile, rinunciando però a qualcosa di più sostanzioso nelle fasi più calde ed inoltrate del match in corso. Inoltre questi punti varieranno anche i mezzi a disposizione, rendendoli sempre più potenti man mano che i giocatori possono acquistare oggenti più costosi in termini di Battle Point.
Parlando invece dei mezzi a disposizione la scelta è abbastanza ampia, si va da carri corazzati a elicotteri o semplici automezzi, per andare a robot volanti controllabili a distanza che rilaveno il nemico in una certa zona per un determinato periodo di tempo o scagliano raffiche di missili, ottime per fare una rapida piazza pulita della zona interessata.

Vedo la luce!
Il motore grafico utilizzato per la realizzazione di Homefront è l’Unreal Engine 3.0, accuratamente modificato e adattato alle esigenze degli sviluppatori. Il risultato è un quadro generale di ottima fattura, dove dettagli di texture e personaggi danno una visuale dell’ambiente in cui si gioca realistica e godibile sotto ogni aspetto. Quello che però di più salta all’occhio e stupisce sono gli effetti di luce a volte utilizzate in maniera forse troppo spinta, al punto da coprire alcune parti delle ambientazioni e non farne godere a pieno la qualità grafica.
Di buona fattura anche la parte audio, che si fa più frenetico nelle scene di azione più spinte fino ad arrivare a melodie di accompagnamento, non di particolare effetto, nei momenti in cui ci troviamo nelle basi dei ribelli dove assistiamo a scene di povertà e tristezza. Il doppiaggio in italiano è ben reso, sia per quanto riguarda le tonalità di voce utilizzate che per la sincronia con i movimenti labiali dei personaggi.

RASSEGNA PANORAMICA
Aspetto Tecnico
8.0
Gameplay
8.0
Trama
8.0
Intrattenimento
7.5
Antonio Loparco
Videogiocatore sin da piccolo, ho iniziato ad addentrarmi nel mondo videoludico con Amiga600. Pian piano ho provato varie piattaforme fino all'acquisto della prima PlayStation che è rimasta da sempre la mia console preferita.
homefront-recensioneCon Homefront siamo di fronte a un titolo dove notiamo in ogni comparto l'impegno che gli sviluppatori hanno messo nella sua realizzazione. Il single player riesce a trasmettere le giuste emozioni, ma purtroppo la longevità della story-line è decisamente bassa e per chi non gioca alle modalità multiplayer online resterà sicuramente deluso da questo aspetto. La struttura del multiplayer riesce sicuramente a divertire, grazie alla sua struttura ben studiata che garantisce divertimento e variabilità per quanto riguarda l'equipaggiamento del nostro alter-ego; purtroppo pecca di numeri a causa delle sole due modalità online e di sole sei mappe disponibili; saranno in progetto alcuni DLC per aumentare le scelte disponibili? Speriamo di si. In definitiva siamo davanti ad un titolo dalla struttura solida, che può far gola sicuramente agli appassionati del genere FPS ma può divertire qualsiasi tipo di videogiocatore.

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