Call of Juarez è una serie che da sempre ha riscosso un successo più che meritato tra i videogiocatori, grazie soprattutto all’ambientazione western raramente usata nei videogame soprattutto in questa next-gen. Questa volta Techland è la software house incaricata di dare un seguito a questa serie, ed ha deciso di cambiare del tutto lo stile di questa saga proponendo un titolo ambientato nei giorni nostri, mantenendo però i riferimenti con i personaggi già conosciuti nei precedenti capitoli.
Caro vecchio west…
Call of Juarez: The Cartel è il nome del nuovo titolo di questa serie, che mostra subito il cambiamento sostanziale di cui vi abbiamo parlato: l’ambientazione. E’ decisamente una decisione che può far discutere, soprattutto gli amanti di questa serie, e lascia un pò basito chi è abituato a quell’ambientazione western che con il suo fascino catturava il videogiocatore. Ora ciò che si vede sono strade asfaltate con fuoristrada americani che ci sfrecciano sopra a tutta velocità tra una sparatoria e l’altra, e i nostri protagonisti sono vestiti con giacche di pelle, jeans e occhiali da sole all’ultima moda. Nonostante questo però ci sono stati cambiamenti che forse saranno apprezzati da chi è amante del genere FPS, cambiamenti che sono dovuti più ad un “andare al passo coi tempi” nei confronti di questo genere ormai molto diffuso che ad un vero e proprio cambiamento di stile.
Si nota infatti sin da subito una frenesia mai avuta nella serie Call of Juarez, con sparatorie ad un ritmo notevole che stimola il videogiocatore ad affrontarle con il massimo dell’impegno e dell’attenzione. A rendere più attive queste fasi di azione è stato implementato un sistema di copertura che aiuta molto spesso ad avere la meglio in uno scontro a fuoco, soprattutto se saprete sfruttare anche il fuoco di copertura amico.
La campagna single player è molto interessante, con una trama molto intricata, a volte anche troppo per i giocatori più distratti che potrebbero perdersi qualche particolare e non riuscire più a seguire il filo della storia. L’intera avventura è giocabile con tre personaggi differenti (il poliziotto Ben McCall, l’agente dell’FBI Kim Evans e Eddie Guerra membro della DEA) e ruota intorno a corruzione, droga, omicidi, e tutto ciò che la malavita usa per poter fare i suoi sporchi affari. Andremo quindi ad intrecciarci con questi malfatti per circa 7 ore di gioco, e nonostante questa longevità possa sembrare bassa sarà comunque un periodo di tempo molto intenso, forse a causa della difficoltà che si riscontra nel seguire le vicende primarie e secondarie della trama.
Grafica western
Il motore grafico utilizzato per la realizzazione di Call of Juarez: The Cartel è il Chrome Engine, ormai giunto alla sua quinta versione. Sembra che questo motore sia arrivato al suo limite massimo per quanto riguarda le potenzialità raggiungibili, e lo si nota dalle animazioni a volte poc realistiche, dai modelli poligonali dei personaggi poco definiti e soprattutto dalla risoluzione che sembra non riuscire a raggiungere gli standard ormai visti per il 720p. I paesaggi invece sembrano curati meglio rispetto a tutto il resto, e regalano spesso oggetti interattivi soprattutto nelle sparatorie, come ad esempio vasi che si rompono o automobili da far saltare in aria.
Per quanto riguarda la IA dei nemici non ci si può lamentare, ed infatti si nota durante gli scontri a fuoco una reattività molto buona per quanto riguarda l’iniziativa delle azioni.
Sparatorie multy
Call of Juarez: The Cartel offre anche una modalità multiplayer online dove è possibile scegliere tra due fazioni (poliziotti o criminali). Purtroppo però le mappe disponibili non sono troppo entusiasmanti, soprattutto per quanto riguarda le dimensioni. Anche la meccanica di gioco, che nella campagna single player si sposa quasi perfettamente, nella modalità multiplayer da qualche problema in più soprattutto per gli scontri, che risultano essere troppo macchinosi.
Per giocare in compagnia è anche possibile affrontare la campagna in cooperativa insieme ad altre 2 persone, feature che rende decisamente più accattivanti le missioni di gioco.