Ben 10 Omniverse: Il Videogioco – Recensione

Molte potevano essere le migliorie da apportare, da una longevità maggiore ad una varietà più ampia del gameplay, ma questo è il prodotto e in linea di massima è godibile. Ci sono sicuramente sul mercato titoli di questo genere migliori, ma senza ombra di dubbio possiamo ammettere che si tratta del miglior Ben 10 fin'ora rilasciato in ambito videoludico. Omniverse è un titolo che si rivolge ad una fascia d'età dai 12 anni in su, personalmente credo che sarebbe più adatto ad una fascia d'età inferiore, un dodicenne difficilmente arriverà alla fine del gioco senza annoiarsi almeno in qualche punto; al contrario uno più giovane potrebbe apprezzarlo molto di più magari con un genitore a fianco che lo aiuti. Per un pubblico adulto il titolo non ha mercato, a parte per i fan sfegatati della serie! La longevità è uno dei punti deboli del titolo, in 5 ore circa si arriva dalla schermata iniziale ai titoli di coda, questo è dovuto anche alla facilità intrinseca dello stesso. In conclusione il gioco è apprezzabile solo se si ama il button smashing o si è bambini. Non dimentichiamo però tutti coloro che amano essere praticamente onnipotenti e vedere il proprio personaggio trasformarsi in cose strane! Se fate parte di questa categoria, è adatto anche a voi!

Titolo sviluppato da Vicious Cycle Software, Ben 10 Omniverse è basato sulla quarta stagione della serie televisiva Ben 10 in onda su Cartoon Network, e trattasi del settimo videogame tratto dal cartoon.
Lo stile del disegno è cambiato, ma trattasi sempre del solito ragazzino che cerca di essere un supereroe proprio grazie a quell’orologio che per sbaglio un giorno si mise al polso.
Ben Tennison (per chi non conoscesse la serie televisiva) possiede la facoltà di trasformarsi in svariate forme aliene tramite l’Omnitrix, “l’orologio” di cui prima parlavamo, e nella prima serie televisiva Ben non aveva la facoltà di controllare le forme aliene al 100% e ciò causava la trasformazione a volte in forme aliene totalmente casuali.

E tutto partì da un piccolo errore di calcolo
La trama nasce da un piccolo errore commesso durante la parte di trama che si svolge come tutorial del titolo, durante il quale ci troveremo all’interno di un mondo parallelo intrinseco all’Omnitrix dove Ben cerca di potenziare le sua abilità e di rendere le sue forme aliene più flessibili al controllo del personaggio principale.
Ciò determinerà svariati scompensi temporali che ricordano a grandi linee la trovata di Square Enix in Final Fantasy 13, dove si creano diversi mondi paralleli influenzati dagli eventi passati e che direttamente manipolerete durante la trama.
Tutto questo per sconfiggere Malware, classico cattivo che sfruttando gli sbalzi temporali e le proprie abilità riuscirà ad impadronirsi di un particolare oggetto che potenzia di gran lunga i propri poteri, e perciò determinando anche scompensi nel presente.

Parlando del gioco
In Omniverse impersonificherete Ben accompagnato da Rook, un alieno Risolutore armato di Proto Tool, un aggeggio altamente tecnologico che gli permette di avere a disposizione un bastone, due spade ed una pistola, oltre che utilizzare ovviamente le mani nude.
All’avvio del gioco vi troverete di fronte a tre schermi verdi dove potrete spostare il personaggio a vostro piacimento per selezionare opzioni, partita o extra, ma il menu principale appare piuttosto scarno e non lascia molto alla scelta del giocatore.
Iniziata la partita noterete subito un mondo 3D prettamente lineare, e vi renderete conto immediatamente di quello in cui consiste questo titolo: si tratta infatti di un action piuttosto basilare, e con ciò si intende che potrete vincere praticamente qualunque combattimento premendo ripetutamente il tasto triangolo o quadrato, adibiti appunto agli attacchi.
Rook vi aiuterà nel genocidio dei nemici, ma spesso e volentieri vi intralcerà la linea di attacco, cosa che anche lui ammetterà candidamente e continuerà a ripetere.
Ben dal canto suo avrà a disposizione la bellezza di 13 forme aliene, in quanto utilizzerete sia Ben da ragazzo che da bambino, avendo perciò acceso alle trasformazioni della prima serie e ad altre 3 tratte dalle successive. Vi sono infatti: Diamante, Bestiale, Artiguana, Inferno, Rotolone, Due per Due, Mille occhi, XLR8, Shock-Squash, Planetario, Costruttore, Vite elastica e Mangia energia, alcune in comune sia per Ben ragazzo che bambino come ad esempio Vite elastica.
Tutte queste forme vi permetteranno di alternare gameplay lievemente diversi tra loro, che rendono leggermente più divertente le prime ore di gioco, ma il problema nasce nel momento in cui proseguirete nella trama.
Tutto diventa presto ripetitivo, difficoltà blanda per non dire inesistente, combattimenti mediamente corti e boss facilissimi risolvibili semplicemente restando a distanza e attaccando con qualche forma aliena che vi permetta di danneggiare in sicurezza il nemico. Gli enigmi risultano essere a dir poco banali, e dovrete (teoricamente) risolverli utilizzando una data forma aliena, anche se alla fine dei conti non risulta essere necessario rendendo quel minimo di intrigo un flebile ricordo.
La colonna sonora è praticamente uguale dall’inizio alla fine, il che è una grande pecca che vi farà storcere non poco il naso!
Il doppiaggio è però ben fatto e risulta adatto alla personalità dei protagonisti, e questo vale anche quello in lingua italiana che a volte è carente da questo punto di vista.
Durante lo svolgersi della trama vi imbatterete in sezioni platform classiche, piccole parti di scalata stile God of War e combattimenti, combattimenti e ancora combattimenti (come ovviamente ci si aspetta in un action). Le sezioni platform e di scalata sono state un buon espediente inserito per spezzare l’altrimenti troppo monotono ritmo del gioco.

Qualcosa di positivo…e non
Come già accennato prima, la buona varietà di trasformazioni permette qualche leggera modifica del gameplay, ed infatti le diverse forme hanno pregi e difetti peculiari. Per fare qualche esempio, Inferno è molto efficace contro gli insetti e ha attacchi sia a corto che a medio raggio, Diamante è lento ma un buon danneggiatore dall’ottima difesa, Planetario è lento, impacciato, ma avvicinatevi ai nemici e premete a ripetizione il triangolo per diventare improvvisamente delle macchine da guerra, sfruttando la gravità per tenere in aria i nemici sino alla loro morte.
Per quanto riguarda invece i pregi dal punto di vista tecnico, Ben 10 Omniverse presenta un ottimo Cell Shading, ben dettagliato soprattutto per i personaggi principali, tuttavia gli ambienti sono piuttosto monotoni e non mostrano una grande fantasia.
E’ possibile giocare in cooperativa, il secondo giocatore gestirà Rook con le proprie personali abilità, se avete un amico a casa vostra dategli un pad e divertitevi, l’IA che gestisce Rook a giocatore singolo è mal programmata e contribuisce negativamente al divertimento del titolo.
La cosa che invece risulta essere ben strutturata per essere un titolo indirizzato verso i più piccoli è senza ombra di dubbio il sistema di sviluppo del personaggio. Avrete la possibilità di investire 2000 punti esperienza per volta per aumentare di un livello una forma aliena, avendo così accesso a qualche nuova abilità o poteri particolari. Se però decidete di affrontare la storia come giocatori singoli non potrete scegliere direttamente voi le abilità di Rook, un altro aspetto che risulta essere svantaggioso.

GUIDE TROFEI

Davide Begni
Davide Begnihttps://www.playstationzone.it
Appassionato di console Sony, ha un debole per Sonic e per la saga di Metal Gear, ma in generale non disdegna nessun genere, eccezion fatta per la maggior parte dei giochi di ruolo e titoli sportivi. La sua carriera videoludica inizia a cavallo tra gli anni '80 e '90 su Master System e Game Boy, andando a toccare tutte le console casalinghe e portatili prodotte da Sega e Nintendo fino alla prima metà degli anni '90. È passato al lato oscuro di Sony grazie alla prima PlayStation, brand a cui si è affezionato da allora fino ai giorni nostri, pur avendo avuto delle piccole parentesi dedicate al mondo PC e ad altre console. Non ditelo in giro, ma ha un'insana devozione per il Mega Drive, console che spesso e volentieri ricollega alla TV in memoria dei vecchi tempi.

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Molte potevano essere le migliorie da apportare, da una longevità maggiore ad una varietà più ampia del gameplay, ma questo è il prodotto e in linea di massima è godibile. Ci sono sicuramente sul mercato titoli di questo genere migliori, ma senza ombra di dubbio possiamo ammettere che si tratta del miglior Ben 10 fin'ora rilasciato in ambito videoludico. Omniverse è un titolo che si rivolge ad una fascia d'età dai 12 anni in su, personalmente credo che sarebbe più adatto ad una fascia d'età inferiore, un dodicenne difficilmente arriverà alla fine del gioco senza annoiarsi almeno in qualche punto; al contrario uno più giovane potrebbe apprezzarlo molto di più magari con un genitore a fianco che lo aiuti. Per un pubblico adulto il titolo non ha mercato, a parte per i fan sfegatati della serie! La longevità è uno dei punti deboli del titolo, in 5 ore circa si arriva dalla schermata iniziale ai titoli di coda, questo è dovuto anche alla facilità intrinseca dello stesso. In conclusione il gioco è apprezzabile solo se si ama il button smashing o si è bambini. Non dimentichiamo però tutti coloro che amano essere praticamente onnipotenti e vedere il proprio personaggio trasformarsi in cose strane! Se fate parte di questa categoria, è adatto anche a voi!Ben 10 Omniverse: Il Videogioco - Recensione