Ubisoft arriva a concludere Assassin’s Creed, una delle sue saghe di punta di quest’ultima generazione che con il passare del tempo e degli episodi è andata man mano crescendo dal punto di vista qualitativo. Dopo cinque anni arriva infatti l’ultimo capitolo di questa trilogia che, dopo due titoli principali ed una serie di spin-off, conclude le avventure di Desmond e dei suoi antenati.
Il primo capitolo fu una vera e propria rivoluzione del genere ed ha introdotto molte novità nell’ambito videoludico, ma nonostante la sua maestosità furono trascurati dal team di sviluppo alcuni aspetti di cruciale importanza e soffriva di un’incredibile dose di ripetitività. Il secondo episodio ha invece portato questa saga ad un livello magistrale: qualità tecnica, gameplay unico ed una trama sempre più avvincente sono i fattori che hanno incollato agli schermi milioni di giocatori.
Ed ora ecco Assassin’s Creed III, che come siamo stati abituati dai suoi predecessori cambia protagonista e periodo storico in cui è ambientata l’avventura, ed arricchisce il gameplay con novità che fanno da contorno ad un aspetto tecnico sempre più curato.
Connor è il nuovo antenato
In molti erano curiosi su quale sarebbe stato il periodo storico in cui il nuovo capitolo di Assassin’s Creed sarebbe stato ambientato. Questa è stata infatti la prima notizia che Ubisoft ha rilasciato lo scorso anno, quando con un annuncio ufficiale dichiarò che la rivoluzione americana sarebbe stato lo scenario della prossima avventura, e che il protagonista si sarebbe chiamato Connor, un ragazzo nato da padre inglese aristocratico e madre pellerossa Mohawk. Il periodo storico in questione vede i coloni americani battersi contro il dominio territoriale inglese, ma tutto questo è ovviamente solo uno sfondo all’ormai famosa guerra tra templari ed assassini.
Il nostro protagonista viene sin da giovane coinvolto in un episodio che gli cambia letteralmente la vita. Un gruppo di uomini, che presto scopriremo essere i templari, danno fuoco al villaggio di Connor in quanto sono alla ricerca di preziosi resti della Prima Civilizzazione, e dopo questo avvenimento il nostro protagonista vuole vendetta e decide di diventare un nuovo membro della setta degli assassini e di affiancare i rivoluzionari americani.
Iniziano così una serie di avventure che man mano danno vita ad una trama intrigata e ricca di colpi di scena che accadono in molte cittadine differenti, tra cui Boston e New York giusto per citarne alcune, e dove molti personaggi carismatici realmente esistiti e non prendono la scena per costruire una narrazione ben curata sotto ogni punto di vista.
Si tratta sicuramente di un titolo che conclude la storia di Desmond in modo più che ottimo, con un finale che forse non riesce a dare le risposte a tutti i quesiti nati nei capitoli precedenti ma che sicuramente vi darà soddisfazione.
Esplorabilità, missioni…e battaglie in nave!
Il gameplay proposto in questo terzo episodio, come ci si aspettava, prende le fondamenta dall’ormai collaudato sistema già proposto nel secondo capitolo. Ubisoft però ha voluto aggiungere alcuni nuovi elementi e migliorarne altri che in precedenza hanno suscitato scompiglio tra i pareri della critica e dei giocatori, tra cui il sistema di combattimento sempre giudicato troppo semplice.
La trama del titolo viene narrata attraverso una main quest, che è possible seguire man mano senza distrarsi in altre faccende. Le missioni che ci accompagneranno nell’avventura saranno molto varie tra loro, alcune offrono un’azione più frenetica con fughe spettacolari in stile parkour o risse all’ultimo sangue, mentre altre richiedono una dose di dedizione in più per rimanere inosservati ed assassinare particolari obiettivi nel modo più silenzioso possibile. Ogni missione propone anche alcuni obiettivi secondari, che spesso e volentieri propongono soluzioni in cui è necessario utilizzare tecniche che mettono in risalto le caratteristiche degli assassini. Per chi invece è più pignolo, e vuole concludere il titolo in ogni sua parte, Ubisoft offre una vasta gamma di missioni secondarie, che possono essere dal semplice recapitare o raccogliere oggetti fino ad arrivare a missioni più complesse che vanno ad intrecciarsi con la trama principale, dove potremo anche dare una mano alla popolazione oppressa dal dominio inglese.
Sarà possibile anche, come già visto in alcuni capitoli passati, conquistare i forti da assegnare ad altri assassini che possono aiutarci organizzando rivolte per seminare il panico. Ovviamente sarà fondamentale anche l’esplorazione di ogni singolo luogo, dove grazie a dei posti sopraelevati potremo sincronizzarci e scovare ogni segreto nei dintorni. Fuori dai centri abitati è anche possibile raggiungere la frontiera, anch’essa ricca di segreti da scoprire e dove Connor può andare a caccia per impossessarsi delle pelli delle sue prede; ma attenzione ai predatori, sono sempre in agguato e pronti ad attaccare il nostro protagonista!
Altra caratteristica che ritroviamo ereditata in ACIII è anche la possibilità di poter espandere la tenuta di Connor. Come con Ezio, infatti, possiamo aiutare alcuni NPC per poter usufruire dei loro servigi come cacciatori, falegnami e quant’altro, che ci forniranno materie prime da poter commerciare o utili per costruire nuovi progetti nella tenuta del nostro protagonista.
Passiamo ora invece ad una delle novità più originali di Assassin’s Creed III: le battaglie navali. Il protagonista, grazie ad alcune nozioni sulla navigazione, è in grado di poter comandare una nave. Avremo infatti un veliero a nostra disposizione da poter portare a largo, e che potremo comandare in libertà grazie alla possibilità di gestire le vele e, di conseguenza, la velocità del veliero. Potremo portare a termine delle missioni secondarie con il nostro legno di mare, assaltando o affondando navi grazie a manovre gestibili grazie allo stick sinistro, con cui potremo manovrare il timone. Avremo a disposizione una vasta quantità di bocche da fuoco, una fila per ogni lato oltre ad altre direzionabili, anche se per prendere la mira con precisione dovrete dedicare un pò di pratica a questa modalità. Il tutto sarà spesso disturbato da condizioni metereologiche poco favorevoli, dove tempeste e onde alte ci metteranno in difficoltà nella manovrabilità della nave, resa molto bene anche dal punto di vista della fisica.
A morte gli inglesi!!!
Passiamo ora ai combattimenti, che come abbiamo detto prima hanno ricevuto una buona dose di cambiamenti. Ogni scontro ora risulta essere decisamente più veloce rispetto a quelli affrontati nei precedenti capitoli, ed è di fondamentale importanza la prontezza con cui vengono premuti i tasti per effettuare le contromosse. Dopo aver parato un attacco avversario tramite l’apposito tasto potremo decidere se sbilanciare il nemico, disarmarlo per poi finirlo o semplicemente cercare di rompere le sue difese con attacchi di diverso tipo. La strategia giusta da adottare dipende da chi ci troviamo di fronte, in quanto ogni tipologia di avversari è caratterizzata da determinati punti deboli da sfruttare a nostro vantaggio per avere la meglio.
Dovremo inoltre fare attenzione alle armi da fuoco, cercando riparo dai nemici che vediamo prenderci di mira con i loro fucili durante i combattimenti. Troverete inoltre delle vere e proprie batterie di uomini pronti a far fuoco, posizionati come se fossero un plotone d’esecuzione; in questo caso le soluzioni sono prettamente due, o nascondersi o prendere il primo malcapitato di turno e farci scudo con il suo corpo. A proposito di armi da fuoco, Connor è dotato di una sua personale pistora da poter scaricare contro i nemici, e può anche raccogliere da terra i fucili che gli inglesi lasciano cadere una volta uccisi.
Quando saremo circondati da più nemici dovremo inoltre stare attenti agli attacchi multipli che riescono ad organizzare. Mentre stiamo uccidendo uno di loro, capiterà spesso che un altro cercherà di prendervi alla sprovvista attaccandovi alle spalle, ed è proprio in questo momento che la prontezza di riflessi può fare la differenza per riuscire a bloccare il suo fendente e fargli assaggiare la nostra lama. Nonostante questo però vi imbatterete più di una volta in problemi di intelligenza artificiale, a causa dei quali noterete alcune guardie che rimarranno ferme mentre noi stiamo attaccando un altro malcapitato, come se stessero attendendo il loro turno.
Tutto questo capiterà di rado e non influirà in modo incisivo sull’esperienza di gioco, ma qualche piccola accortezza da questo punto di vista avrebbe sicuramente dato un pizzico di azione in più ad ogni scontro.
Un gruppo di assassini
Assassin’s Creed III è corredato anche da una modalità multiplayer. Come i predecessori non si tratta di una componente di fondamentale importanza per il titolo, ma lo completa ed arricchisce aumentandone anche la longevità. Le modalità che possiamo trovare vanno dai classici Deathmatch, Domination, ad una serie di missioni da portare a termine in cooperativa, o una sfida a tempo in cui bisogna eliminare un certo quantitativo di nemici.
Avremo la possibilità di scegliere tra sedici differenti personaggi, ognuno dei quali caratterizzato sia da una propria skin che da diverse abilità da poter utilizzare al meglio durante ogni match. Tra queste citiamo la possibilità di utilizzare del denaro per attirare gli npc intorno a noi e creare scompiglio, o la possibilità di diventare invisibili per un determinato periodo di tempo; oltre a questo sarà disponibile anche un perk selezionabile, attivo per l’intera durata della partita.
Non siamo quindi di fronte ad una modalità che spicca in originalità, ma il comparto online di Assassin’s Creed III completa senza dubbio il titolo aggiungendo molte ore di spensierato divertimento.
Lo stile dei americano ed inglese
Questo terzo capitolo della saga Ubisoft è senza ombra di dubbio quello che spicca di più in quanto a qualità tecnica. L’Anvil Next, il motore grafico di proprietà della stessa software house ed utilizzato per l’intera saga, è andato man mano evolvendosi regalando al pubblico videoludico emozioni visive sempre migliori. Le ambientazioni come ormai siamo abituati a vedere sono molto vaste, ma ciò che sorprende è la ricchezza dei dettagli che abbiamo a schermo sia quando ci aggiriamo tra le strutture cittadine che quando ci avventuriamo per la nevosa frontiera tra alberi e rocce.
Anche le skin dei personaggi sono curate sotto ogni minimo dettaglio, dove incarnato e texture dei tessuti si fanno notare grazie ad una qualità mai vista prima in questa serie. Non manca poi la cura nel dettaglio sui particolari estetici che rievocano il periodo storico in questione, a cui faremo caso soprattutto girovagando per Boston o altre importanti città.
Le animazioni risultano essere fluide: in ogni arrampicata, fuga o combattimento il nostro protagonista si muove con maestria e disinvoltura, senza nessuna incertezza.
Ottimi anche gli effetti di luce, accompagnati dal ciclo giorno/notte che da risalto alla variazione dell’illuminazione a schermo; si nota però qualche incertezza nelle ombre, spesso molto “pixellose” e che in alcuni casi sembrano scattare.
Ovviamente un gioco così vasto ed imponente non poteva mancare di difetti, che speriamo vengano risolti al più presto. Come infatti avrete già letto in rete Assassin’s Creed III è arrivato nei negozi corredato di qualche bug, alcuni dei quali più fastidiosi di altri. Personalmente mi è capitato di trovare alcuni NPC alle prese con movimenti strani e scattosi, qualche texture che si sovrapponeva o, solamente una volta, il freeze della console. Tutto questo è abbastanza fastidioso, anche se quando ci troviamo davanti ad un’opera di questo tipo viene spontaneo chiudere un occhio.
Una piccola nota anche sui controlli, dove troviamo una variazione che a volte può creare alcuni problemi. In ACIII la corsa acrobatica non è più assegnata alla pressione contemporanea del tasto R1 ed X, ma solamente al tasto R1. Questo comporta spesso alcune imprecisioni nelle azioni del protagonista, soprattutto quando vogliamo solamente correre per le vie della città ed invece ci troviamo ad arrampicarci in punti non desiderati.
L’audio, infine, è composto da una colonna sonora bella da ascoltare e che presenta brani che rievocano il periodo storico. Il doppiaggio in italiano è ben recitato, peccato però che spesso non viene azzeccata la sincronia con il labiale, cosa che accade qualche volta anche per quanto riguarda alcuni rumori generati dai protagonisti, come ad esempio il semplice bussare ad una porta.