Killzone: Mercenary – Recensione

Killzone: Mercenary risulta essere al momento il miglior FPS se teniamo in considerazione tutti i titoli di questo genere sinora usciti sulle console portatili. L'aspetto che risulta essere la ciliegina sulla torna di questa produzione è senza ombra di dubbio quello grafico, che propone una qualità eccellente. A completare il tutto ci si mettono poi una trama godibile ed un sistema di controllo ben studiato e che per alcuni aspetti risulta essere anche migliore della controparte PS3. Il tasto più dolente è la longevità del titolo, sei ore di gioco sono veramente troppo poche. Sono invece fiducioso sul comparto multiplayer, che risulta avere una solida base e che spero verrà ampliato da Guerrilla con ricche novità.

Sin da quando sono uscite le prime immagini di PS Vita molti videogiocatori hanno subito pensato all’ottima adattabilità di questa nuova console al genere FPS, grazie alla presenza del doppio stick analogico. Purtroppo però gli esperimenti in tal senso ci sono stati ma nessuno ha raggiunto i risultati sperati, vedasi Call of Duty: Declassified che può essere tranquillamente eliminato dalla storia videoludica o Resistance: Burning Skies che a malapena è riuscito a raggiungere la sufficienza.
Serviva quindi un titolo che riscattasse questo genere sulla console portatile Sony e a fare questo ci pensa Guerrilla, che con il suo nuovo studio a Cambridge dà vita a Killzone: Mercenary, un titolo che riesce a sfruttare le potenzialità di PlayStation Vita e ci propone una qualità che poco si discosta dalla controparte PS3.

Ancora una volta ISA vs Helghast
Anche Killzone: Mercenary ci mette di fronte alla guerra tra ISA ed Helghast. Questa volta però la vedremo dal punto di vista di un mercenario che, teoricamente, non è schierato da nessuna delle due parti ma prende i profitti delle sue missioni dalla fazione ISA. La trama risulta essere molto scorrevole e godibile, con colpi di scena che danno un pò di pepe alla narrazione e che, al contrario di quanto accade nelle produzioni PS3, risultano essere più lineari e comprensibili.
La longevità purtroppo è un tasto dolente di questa produzione e come molti altri titoli portatili non supera le sei ore. Per ovviare a questo il team di sviluppo ha ben pensato di farcire il titolo con obiettivi da portare a termine anche dopo aver completato il titolo: grazie infatti alle Missioni Contratto è possibile riprendere i vari livelli e portare a termine missioni che poi verranno ricompensate con dei crediti, spendibili per acquistare armi, armature, ordigli e Sistemi Vang-Guard, che altro non sono che aiuti extra come missili, droni controllabili, scudi ed altri gingilli. Ovviamente se vogliamo completare al 100% il titolo e sbloccare ogni singolo oggetto per il nostro equipaggiamento dovremo ripetere più volte le missioni per accumulare sempre più crediti, e se deciderete di affrontarle al livello massimo di difficoltà avrete pane per i vostri denti.
Già infatti alla difficoltà Normal il titolo risulta essere abbastanza complesso, complice il taglio hardcore che ha voluto dare Guerrilla a questo titolo. Per affrontare gli scontri infatti la parola d’ordine è riflessi veloci, e giocano un ruolo fondamentale anche i ripari in quanto gli avversari non sprizzano di IA ma risultano essere comunque molto aggressivi ed in gran numero.
Spesso e volentieri, soprattutto nelle stanze strette, si predilige un approccio più stealth all’azione. Gli attacchi corpo a corpo vengono infatti arricchiti da un sistema QTE che fa entrare in gioco il sistema touchscreen di PlayStation Vita. Questa feature viene utilizzata anche per altri scopi come ad esempio per il cambio d’arma veloce o per piazzare esplosivi, tutte situazioni ben studiate per inserire il sistema touch all’interno del titolo senza andare ad appesantire il gameplay.

Si torna in Vita
Questa nuova avventura della serie Killzone in salsa portatile è stata realizzata con la massima cura nei dettagli. Le immagini e i video mostrati da Geurrilla fino all’uscita del titolo facevano ammirare una qualità grafica che lasciava a bocca aperta i videgiocatori, tanto che alcuni mettevano in dubbio la veridicità del materiale distribuito in rete. La software house ha invece sbalordito spingendo le potenzialità della portatile Sony fino a raggiungere un livello al di sopra di ogni produzione portatile vista sinora.
Ottima la qualità delle texture, la profondità di campo e la simulazione dei vari effetti come ad esempio le esplosioni, che anche se renderizzate con una risoluzione più bassa riescono comunque a rimanere di buona qualità. Si fa notare anche un antialiasing degno di nota, ma quello che sicuramente risalta da subito all’occhio sono gli effetti di luce che grazie al motore grafico riescono a sorprendere il videogiocatore con giochi cromatici che non ci si aspetterebbe mai da una console di questo tipo.
Il framerate riesce a rimanere stabile per la maggior parte della produzione e solamente in pochissimi casi scende sotto i 30fps, ma sinceramente non ci si poteva aspettare di meglio.

Solido ma da arricchire
Killzone: Mercenary è anche arricchito da tre modalità multiplayer online, due delle quali sono il classico deathmatch tutti contro tutti e a squadre da quattro giocatori, giocabili solamente su sei mappe. Ma la modalità più originale è Zona di Guerra, che mette contro due team che devono portare a termine cinque fasi.
Purtroppo a riguardo non c’è altro da segnalare e speriamo che l’aspetto online verrà arricchito con DLC o patch sia dal punto di vista delle modalità che per quanto riguarda le mappe, per ora troppo poche.

GUIDE TROFEI

Antonio Loparco
Antonio Loparcohttps://www.playstationzone.it
Videogiocatore sin da piccolo, ho iniziato ad addentrarmi nel mondo videoludico con Amiga600. Pian piano ho provato varie piattaforme fino all'acquisto della prima PlayStation che è rimasta da sempre la mia console preferita.

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Killzone: Mercenary risulta essere al momento il miglior FPS se teniamo in considerazione tutti i titoli di questo genere sinora usciti sulle console portatili. L'aspetto che risulta essere la ciliegina sulla torna di questa produzione è senza ombra di dubbio quello grafico, che propone una qualità eccellente. A completare il tutto ci si mettono poi una trama godibile ed un sistema di controllo ben studiato e che per alcuni aspetti risulta essere anche migliore della controparte PS3. Il tasto più dolente è la longevità del titolo, sei ore di gioco sono veramente troppo poche. Sono invece fiducioso sul comparto multiplayer, che risulta avere una solida base e che spero verrà ampliato da Guerrilla con ricche novità.Killzone: Mercenary - Recensione